Piano assunzioni e intervento sulle buste paga
(ANSA) - GENOVA, 25 MAR - "Siamo passati da eroi ma la pandemia ha evidenziato che senza una buona sanità pubblica, che ha retto grazie all'abnegazione del personale medico e amministrativo, il Paese rischia di trovarsi in difficoltà". Diego Seggi, segretario e responsabile sanità di Fp Cgil riassume così le motivazioni del presidio che si è tenuto davanti alla Prefettura di Genova, e in tante piazze italiane, del personale del comparto sanità e delle funzioni locali. Al centro la richiesta di intervenire su molte voci della busta paga, alcune ferme da 10 anni, la valorizzazione delle professionalità e la contrattazione integrativa, nonché un piano di assunzioni straordinario. "Stiamo aspettando la messa a regime del personale in uscita di concorsi per 250 Oss e per 750 infermieri - continua Seggi - ma la sofferenza degli organici è iniziata ben prima della pandemia e pensiamo che serva un 30% in più, almeno 1500 nuove assunzioni per andare a regime". "Siamo in piazza per tutelare i diritti dei lavoratori pubblici, della sanità e degli enti locali - aggiunge Carlo Benvenuto, segretario di Uil Fpl Genova - che negli anni di pandemia sono stati sempre presenti. Lavoratori che hanno diritto a un rinnovo contrattuale, scaduto nel 2018, e che chiedono risorse adeguate per rideterminare le indennità". Al centro delle richieste il patto, fatto a marzo con il governo, per il lavoro pubblico.
"Chiediamo il rispetto di questo patto - conclude Gabriele Bertocchi, segretario regionale Cisl Funzione pubblica - che vuol dire far avere un contratto degno sia ai lavoratori delle autonomie locali che a quelli della sanità. Servono risorse per portare questi operatori, circa 23 mila solo in Liguria, ad avere uno stipendio a livello di quelli europei perché con una media di 1.500 euro quelli italiani sono i meno pagati in Europa". (ANSA).