Due giornate di studio sui gioielli verdi dell'800
(ANSA) - LERICI, 23 MAR - Palme, agrumi, fiori esotici. Per gli inglesi la Liguria tra Ottocento e Novecento è stata un grande giardino a cielo aperto, grazie al clima mite delle sue coste. Testimonianza di quel periodo sono i parchi delle ville che si possono ammirare da Ponente a Levante. Sarà questo il tema del convegno che si svolgerà il 25 e 26 marzo a Villa Marigola, a Lerici (La Spezia), organizzato da Associazione Amici di Villa Marigola Golfo dei Poeti con Grandi Giardini Italiani e con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Liguria e del Comune di Lerici.
Le due giornate di studio "Il Paradiso degli Inglesi nella Riviera Ligure. Storie, paesaggi e persone" si svolgeranno nella dimora di proprietà di Crédit Agricole, con una serie di interventi specialistici, nell'ambito degli eventi culturali che celebrano i 25 anni della fondazione dedicata ai grandi giardini italiani. "Con l'inizio dell'800 il viaggio in Liguria diventa una fonte di ispirazione per nuove tecniche di orticultura e di giardinaggio, di forme e modi di acclimazione di vegetali provenienti da climi diversi, per una nuova composizione di giardini fondata sulla valorizzazione della vegetazione" spiega Annalisa Maniglio Calcagno, professore emerito di Architettura del Paesaggio presso la Facoltà di Architettura di Genova, che aprirà le giornate di studi. A innamorarsi della Liguria, non solo per quel che riguarda parchi e giardini, molti artisti inglesi, come Lord Byron, William Percy Shelley, Thomas Hanbury, Edward Lear, Charles Dickens e D.H. Lawrence, Lady Blessington, Clarence Bicknell. Tra gli esempi più noti quello dei Giardini Hanbury di Ventimiglia, ma anche il parco di Villa Rézzola a Lerici, nuovo bene del Fai, Villa della Pergola ad Alassio, Villa Piacenza Boccanegra a Ventimiglia. (ANSA).