Difensori chiedono anche annullamento avviso fine indagini
(ANSA) - GENOVA, 08 MAR - Accuse troppo generiche, senza la specificazione delle responsabilità individuali. E' quanto sostenuto dall'avvocato Enrico Scopesi, che assiste uno dei 59 imputati nell'udienza preliminare per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). Il difensore ha chiesto al giudice di ordinare ai pubblici ministeri di riformulare le accuse visto che "a tutti vengono contestati gli elementi di responsabilità in maniera generica, senza alcuna individualizzazione".
In aula ha anche parlato l'avvocato Antonio D'Avirro, che assiste uno degli ex direttori del tronco genovese, Alessandro Melegari. "Nel periodo in cui c'era lui - ha detto il legale - venne dato incarico all'ingegnere Pisani di fare un capitolato per intervenire sugli stralli delle pile 9 (quella crollata) e 10. Cosa avrebbe dovuto fare di più?".
Gli altri difensori continuano a chiedere l'annullamento dell'avviso di conclusioni indagini, della richiesta di rinvio a giudizio e dunque di tutta l'udienza preliminare: sarebbe stato leso il diritto di difesa visto che diversi file non sono consultabili.
Sono 59 le persone imputate oltre alle due società. Secondo l'accusa tutti sapevano che il ponte era malato ma nessuno fece nulla per ridurre i costi, in modo da garantire maggiori dividendi ai soci. Le udienze andranno avanti ancora fino al 15 marzo con le discussioni di tutti i legali degli imputati. I pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno potrebbero decidere di replicare. (ANSA).