Difensori dirigenti Mit, non avevano obbligo controlli
(ANSA) - GENOVA, 28 FEB - Antonino Galatà, ex amministratore delegato di Spea (la società che si occupava delle manutenzioni per Aspi), non è stato messo in grado "di partecipare efficacemente agli accertamenti" perché non è stato indagato fin da subito e per questo "le perizie sono inutilizzabili". E' quanto detto in aula, nel corso dell'udienza preliminare per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime), dall'avvocato Francesco Tagliaferri che difende Galatà. "Capiamo le emozioni, le suggestioni del momento. Però a un certo punto - ha sottolineato Tagliaferri - le emozioni e le suggestioni devono cedere il passo al rispetto di quello che dice la legge e prima o poi questo avverrà".
Oggi hanno anche parlato le difese di alcuni dirigenti ex dirigenti del ministero delle Infrastrutture. Secondo i legali le loro responsabilità non prevedevano l'obbligo di fare controlli, ma solo la facoltà. I dirigenti, per gli avvocati, non avevano elementi per valutare lo stato di salute del Morandi. Sono 59 le persone imputate oltre alle due società.
Secondo l'accusa tutti sapevano che il ponte era malato ma nessuno fece nulla per ridurre i costi, in modo da garantire maggiori dividendi ai soci. (ANSA).