Cia-Agricoltori italiani, decreto su Peste suina è blando

Liguria

Scanavino, noi per dialogo, ma misura è colma

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(ANSA) - ROSSIGLIONE, 28 FEB - "Non dobbiamo lasciar uscire i cinghiali infetti da quest'area. Rischiamo di propagare l'epidemia in una situazione che è già drammatica". Lo ha detto Dno Scanavino, presidente nazionale della Cia-Agricoltori italiani intervenendo intervenendo stamani al teatro comunale di Rossiglione (Genova), a margine della manifestazione degli allevatori che ha portato nella piazza del piccolo comune montano ligure, trenta trattori e decine e decine di agricoltori e allevatori liguri e piemontesi.
    "Stiamo vivendo una crisi economica e sociale che può diventare deflagrante - ha detto Scanavino -. Il decreto, che abbiamo atteso a lungo, è blando e il Commissario non ha poteri sufficienti poter per agire. Chiariamo subito che cintare l'area infetta è complicato. Chi conosce queste montagne e queste colline sa che sarebbe impossible. Li dobbiamo abbattere, dentro e fuori l'area rossa. Noi vogliamo il dialogo - ha concluso Scanavino -, non siamo per la protesta fine a se stessa. Ma è necessario dare un senso alle istituzioni che la misura è colma". In teatro sono presenti parlamentari, sindaci, consiglieri regionali e comunali di Piemonte e Liguria. Il dibattito è stato aperto da Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione: "Bisogna uscire dalle lungaggini burocratiche - ha detto salutando gli ospiti - che ci impediscono di arrivare a quello che dobbiamo fare. I nostri allevatori hanno agito con grandissima responsabilità e non devono essere abbandonati".
    A oggi, i casi di peste suina accertati sono 42: 22 in provincia di Alessandria e 20 nelle province di Genova e Savona.
    (ANSA).
   

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