Peracchini commenta ipotesi riutilizzo centrali
Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini replica al premier Mario Draghi, che oggi ha ipotizzato il riutilizzo delle centrali a carbone per fare fronte alla richiesta di energia, affermando che la centrale della città, ormai chiusa, non può essere utilizzata. "Questo annuncio - ha scritto il sindaco in una nota - ha gettato nell'incertezza e sconforto la cittadinanza spezzina perché abbiamo appena raggiunto lo storico risultato, al 31 dicembre 2021, della cessione della produzione a carbone nella centrale Eugenio Montale. E' necessario chiarire che la Centrale della Spezia non ha più l'Autorizzazione Integrata Ambientale per produrre energia con il carbone, e la sua riattivazione presupporrebbe un iter amministrativo lungo e complesso, nonché adeguamenti tecnici ed economici che attualmente risulterebbero molto difficili da raggiungere, soprattutto in tempi ragionevoli per far fronte a un'eventuale emergenza nazionale".
Inoltre, dice ancora la nota, "con la Variante al Piano Urbanistico Comunale deliberata dalla Giunta e dal Consiglio Comunale, non è più possibile produrre in tempi "normali" energia da combustibili fossili. E' bene anche ricordare che tutte le centrali a carbone in Italia hanno prodotto energia per il 4.9% del totale del fabbisogno nazionale, ed è irrealistico sostenere che la nostra ex centrale oggi sia diventata improvvisamente indispensabile e strategica. L'auspicio è che, se necessario, si guardi immediatamente alle centrali con maggiore potenza ed efficacia nel Paese e che hanno richiesto come noto un potenziamento della produzione, senza ulteriori allarmismi. L'Amministrazione continuerà a monitorare la situazione al fine di tutelare sempre gli spezzini e tutto il territorio". (ANSA).