Mistero sull' esecutore materiale dell'agguato
(ANSA) - GENOVA, 12 GEN - Ci sarebbe una faida familiare dietro il ferimento di un imprenditore campano del settore nautico ferito con una fucilata sparata da un'arma a cenne mozze il 22 dicembre mentre rientrava a casa, in via Sant'Alberto, sulle alture di Sestri Ponente. L'uomo, 56 anni, era rimasto ferito a una spalla e alla testa da una rosa di pallini calibro 12 ed era stato trasportato all'ospedale Villa Scassi.
La squadra mobile, coordinata dal sostituto procuratore Marcello Maresca e dal procuratore Francesco Pinto, hanno scoperto che il mandante dell'agguato sarebbe stato il figlio, ora indagato per tentato omicidio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il ragazzo avrebbe pianificato l'aggressione con un dipendente e quest'ultimo avrebbe assoldato un albanese per l'esecuzione materiale. Il giovane è stato sentito dagli inquirenti ma non ha indicato i nomi. Dalle indagini sarebbero emerse discussioni e dissapori tra padre e figlio per la gestione dell'impresa. Subito dopo il ferimento, gli agenti avevano trovato una pistola con matricola abrasa in casa dell'imprenditore e per questo era stato arrestato mentre in casa del figlio era stata trovata una pistola regolarmente denunciata. Le indagini sono ancora in corso per ricostruire con esattezza la dinamica e per risalire al nome dell'esecutore materiale. (ANSA).