Porto Spezia punta su chiatte per aspirare i fumi delle navi

Liguria

Il sistema è già sperimentato a Los Angeles

(ANSA) - GENOVA, 26 NOV - Lo scalo ferroviario all'interno del porto della Spezia racchiuso in una copertura di pannelli fotovoltaici. E' uno dei progetti presentati dall'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale al bando Green Ports attivato dal Ministero della transizione ecologica.
    Secondo le intenzioni dell'autorità, la stazione di passaggio per i convogli portacontainer sarà "inscatolata" in un involucro in grado di produrre fino a 6 MW di energia elettrica da utilizzare per le stesse operazioni portuali. Lo ha illustrato l'ingegner Davide Vetrala durante la conferenza La Spezia Green.
    L'opera, del costo stimato di 27 milioni, rappresenta una delle dieci per cui il porto della Spezia ha chiesto un finanziamento dallo Stato, attraverso il Pnrr, per circa 61 milioni. A seguire, i fondi servirebbero per la realizzazione di una stazione di distribuzione di energia elettrica ad alta tensione a servizio dei moli (13,750 milioni di euro). "Potremmo contare su 80MW, ovvero il fabbisogno del futuro per un porto sempre più elettrificato", ha spiegato Vertala. E ancora: la pannellatura fotovoltaica degli edifici (4,9 milioni), l'acquisto di generatori ad idrogeno (2,6 milioni) al posto degli attuali a diesel, la conversione delle torri faro alla tecnologia led (2,55 milioni), un impianto di produzione idrogeno per autovetture e veicoli industriali (1,985 milioni) e l'installazione di colonnine di ricarica elettrica per autoveicoli e mezzi meccanici (1,359 milioni).
    Infine, per aiutare ad abbattere le emissioni delle navi in sosta, l'Adsp vorrebbe dotarsi di un sistema di chiatte in grado di connettersi ai fumaioli dei cargo all'ormeggio e catturare i fumi. Un sistema già sperimentato nel porto di Los Angeles che promette di ridurre di oltre il 95% il rilascio di anidride solforosa e particolato e del 60% gli ossidi di azoto. (ANSA).
   

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