Omicidio Cella: Giardina, tecnologie aumentano possibilità

Liguria

Genetista, speriamo di ottenere risultati per indagine

Capelli, peli, tracce di sangue sui vestiti e sulla poltrona della scrivania. Sono questi alcuni dei reperti che verranno analizzati dal professore Emiliano Giardina per provare a estrarre un Dna utile per dare una svolta al giallo della morte di Nada Cella, la giovane segretaria massacrata a Chiavari 25 anni fa nello studio del suo datore di lavoro, il commercialista Marco Soracco. Per quell'omicidio oggi è indagata una ex insegnante, Annalucia Cecere, mentre l'ex datore della vittima, Marco Soracco e l'anziana madre sono indagati per false dichiarazioni al pm. Si fa tutto quello che è possibile fare - ha detto Giardina dopo il conferimento dell'incarico - usando la massima declinazione scientifica possibile e speriamo di ottenere dei risultati. Le tecnologie di oggi aumentano le possibilità delle investigazioni. Si può analizzare tutto. Non è detto che poi basterà. Il genetista determina una presenza non una responsabilità. La presenza può divenire una responsabilità.  Tecnicamente sono tutti uguali. Sono un braccio armato e basta. Potremmo trovare qualcuno o nessuno. Se troviamo qualcuno poi gli investigatori dovranno capire perché era lì".
    Soracco, secondo gli investigatori, avrebbe mentito sulla sua conoscenza con la Cecere. Avrebbe detto che era un rapporto superficiale invece, secondo i pm, i due avevano una frequentazione più assidua. Addirittura una amica in comune avrebbe proposto, il giorno stesso del delitto, di prendere la Cecere come sostituta della Cella. Il genetista dovrà consegnare i risultati tra 90 giorni. (ANSA).
   

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