Eutanasia: Consiglio Liguria boccia proposta referendum

Liguria

Presentata da M5S e Lc ha ricevuto voti contrari C.destra

(ANSA) - GENOVA, 21 SET - Il Consiglio regionale della Liguria ha respinto la richiesta di referendum abrogativo per consentire l'eutanasia legale. La proposta, presentata da M5S e Linea Condivisa, non ha raggiunto la maggioranza assoluta di 16 su 31 voti necessaria a chiedere l'indizione del referendum.
    Sono stati 9 i voti a favore (M5S, Linea Condivisa, tutti i consiglieri del gruppo Pd-Articolo Uno escluso Sergio Rossetti, due consiglieri su tre della Lista Sansa, Ferruccio Sansa e Selena Candia), 6 i contrari (FdI e i consiglieri di Cambiamo! Angelo Vaccarezza, Chiara Cerri e Domenio Cianci), e 12 astenuti (Lega, Forza Italia, i rimanenti consiglieri di Cambiamo!, il consigliere del Pd-Articolo Uno Sergio Rossetti e il consigliere della Lista Sansa Roberto Centi. Assente al momento del voto il presidente della Regione Giovanni Toti, che aveva indicato libertà di voto sul tema ai consiglieri di maggioranza.
    L'articolo 75 della Costituzione prevede che cinque consigli regionali possano chiedere l'abrogazione totale e parziale di una legge o di un atto avente valore di legge. In questo caso l'abrogazione parziale dell'articolo 579 del Codice Penale sull'omicidio del consenziente, che impedisce l'introduzione dell'eutanasia legale in Italia.
    Quello ligure è il terzo Consiglio regionale dove la richiesta di referendum per l'eutanasia legale non è passata dopo Piemonte e Umbria, nonostante la raccolta firme abbia già sfiorato il milione in tutta Italia superando ampiamente il limite delle 500 mila da raccogliere entro il 30 settembre.
    "Un referendum per non condannare le persone a soffrire senza dargli la possibilità di decidere sulla propria vita, per impedire che siano altri a decidere per noi - evidenzia il capogruppo Fabio Tosi (M5S) -. Il referendum è lo strumento più indicato per dare ai cittadini la possibilità di esprimersi". "Una discussione inutile" la definisce invece il capogruppo Stefano Balleari (FdI). "Il referendum non è lo strumento idoneo, servirebbe un percorso parlamentare differente" aggiunge la consigliera Veronica Russo (FdI). "Non è vero che quella del Consiglio regionale della Liguria è stata una discussione inutile, anzi forse la più alta degli ultimi anni su un tema che ha già coinvolto un milione di cittadini" replica il capogruppo Gianni Pastorino (Linea Condivisa). "La disciplina del fine vita è un gigantesco vuoto della politica - denuncia il capogruppo Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) -, le sentenze di questi anni testimoniano come la politica non abbia fatto il suo dovere". "Ritengo che il referendum sia uno strumento inadeguato, che non raggiunge obiettivo che si pone, perciò mi astengo", motiva il capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio. "Un viaggio con dj Fabo a Zurigo mi ha cambiato la vita. - ricorda il capogruppo Ferruccio Sansa (Lista Sansa) -. In Svizzera ho incontrato un malato terminale che mi ha detto 'domani muoio' e gli infermieri mi hanno raccontato alcune storie di gente con malattie terribili che si rivolge a loro. Il fine vita è un momento della vita da affrontare con dignità". "La Lega ci ha dato libertà di coscienza, - spiega la consigliera Mabel Riolfo (Lega) - ma attraverso il referendum l'omicidio di una persona consenziente resterebbe impunito a meno che non si tratti un incapace o di un minore, si creerebbe un vuoto normativo, perciò mi asterrò, non voglio mettere la scelta della vita e la scelta della morte sullo stesso piano".
   

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