Covid: Pastorino, Liguria apre porte a sanità privata

Liguria

Consigliere, anche per vaccini Toti strizza occhio a privati

(ANSA) - GENOVA, 14 MAG - Per il consigliere regionale ligure Gianni Pastorino (Linea Condivisa), con la pandemia in Liguria "si stanno aprendo le porte alla sanità privata". "La prima fase della pandemia verrà ricordata anche per la scritta "andrà tutto bene" sui balconi e dalle finestre... Ci saremmo tutti resi conto della necessità di potenziare il sistema sanitario - dice Pastorino -. Naturalmente non abbiamo assistito a nulla di tutto questo, né durante la gestione della pandemia né durante quella della fase vaccinale, né tantomeno nell'ultima bozza del Pnrr, riguardante la sanità, dove si dimostra una gran voglia di favorire gruppi sanitari privati a discapito del pubblico. Quello che sta succedendo nella nostra regione dimostra come il presidente Toti non solo stia ostinatamente attuando la privatizzazione di siti ospedalieri ma anche nella distribuzione dei vaccini e nella scelta di quale tipologia di questi somministrare, si strizza l'occhio al privato".
    "A conferma di ciò, in molti siti pubblici, si assiste a poche inoculazioni di vaccino, al contrario, nelle sedi private, si spinge per favorire quante più vaccinazioni possibili, sfruttando gruppi privati, vedi l'esperienza dell'hub al padiglione Jean Nouvel, a cui viene data una più che considerevole remunerazione per l'attività svolta".
    "Un ciclo vaccinale dai privati costa mediamente tra 7,5 - 8 euro in più che se venisse effettuato dai medici di famiglia o dalle farmacie - prosegue il vice presidente della Commissione II Gianni Pastorino - e naturalmente molto di più che se fosse effettuato nella struttura pubblica, quale per esempio l'ospedale policlinico San Martino".
    "Per quanto riguarda l'esperienza alla Fiera del mare di Genova, ai privati non spetta nessuna spesa, a parte quella per le persone assunte per vaccinare, ma alla quale non va aggiunto nessun costo di locazione, di connessione informatica, di preparazione dei box e di servizi aggiuntivi- dice ancora il consigliere -. Ebbene, da questo punto di vista, paga tutto Regione Liguria, così basta fare un po' di pubblicità, ben veicolata, e il sistema pubblico viene completamente esautorato, ivi compresi i medici di famiglia". (ANSA).
   

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