Blue economy, 10 laboratori dai ricci di mare all'idrogeno

Liguria

Presentato al Blue district progetto che coinvolge 200 studenti

(ANSA) - GENOVA, 12 MAG - C'è anche la possibilità di conoscere i potenziali utilizzi degli scarti della lavorazione dei ricci di mare tra i dieci laboratori rivolti a studenti delle superiori e universitari promossi dal Blue district. Ma anche all'impiego di un sistema di microlenti per esplorare il mondo delle microplastiche che inquinano gli oceani, o l'orientamento nei mestieri del mare all'uso dell'idrogeno per la propulsione delle navi, dal racconto delle aree marine protette attraverso i social network alla ricerca sui percorsi turistici. Sono i laboratori di innovazione selezionati attraverso una manifestazione di interesse e presentati oggi al Blue district. I progetti sono finalizzati all'innovazione nei diversi settori dell'economia del mare. Partiranno in questi giorni per concludersi a settembre e stanno già interessando 200 studenti. "E' un progetto a cui abbiamo creduto non solo come Comune ma come comunità. Sono laboratori che costituiscono un raccoglitore di idee per aiutarci a costruire un nuovo modo di innovare e pensare la blue economy, idee che si esplicheranno in progetti concreti - spiega Francesco Maresca, assessore comunale allo sviluppo economico e portuale -. La formazione che viene offerta coniuga innovazione e ricerca con il mondo delle imprese matchando in modo efficace le esigenze delle aziende sulle nuove professioni del mare. Il fatto che professionisti, ricercatori e piccole imprese abbiano inviato le proprie proposte è indicativo di quali siano le potenzialità e prospettive rappresentate dall'economia del mare nella nostra città e nella nostra regione". Job centre, società in house del Comune di Genova ha elaborato il bando e organizzato i laboratori con il sostegno della Fondazione Compagnia San Paolo.
    (ANSA).
   

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