Con assedio Covid stesso bisogno di liberazione e ricostruzione
"La liberazione, prima, e la ricostruzione, poi, furono possibili grazie allo spirito di unità nazionale in vista del bene comune che animò tutte le componenti della Resistenza; uno spirito necessario, allora come oggi, per far fronte a evenienze eccezionali, come quella che stiamo attraversando da più di un anno".
La ministra della Giustizia Marta Cartabia, nel suo intervento alla cerimonia per il 25 aprile al Teatro "Carlo Felice" di Genova, collega il passato all'"assedio della pandemia", un crocevia della storia in cui "di nuovo, imperioso si affaccia il bisogno di liberazione e di ricostruzione". Oggi il bisogno di liberazione è "dalla malattia, dalla morte, dalla paura, dalla angoscia, dalla solitudine, dall'isolamento, dalla incertezza, dalla povertà". E l'esigenza di ricostruzione è quella "di legami, di prospettive, di posti di lavoro, di prosperità economica". "Ecco che, allora, ricordare e festeggiare il 25 aprile è una occasione per imparare dalla storia", ha osservato Cartabia , secondo cui l'insegnamento da trarre è legato "al metodo tenacemente applicato e alla tensione morale risolutiva che muoveva l'azione dei protagonisti". Lo "spirito di coesione, capace di perseguire l'obiettivo della liberazione senza farsi distrarre dalle differenze e dalle divergenze, è una ricchezza che la storia della Resistenza ligure può offrire a tutto il paese anche in questo nostro presente". E quello spirito, necessario anche oggi, "non è conquista che si dà una volta per tutte". Dunque "non perdere di vista l'obiettivo ultimo è necessario ora come allora per conquistare la liberazione e avviare la ricostruzione".
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