Riqualificazione urbana:entro 2023 55 appartamenti invece di 474
Erano da poco passate le 17 quando la pinza dell'escavatore dei record, lo stesso che ha abbattuto parte delle vele di Scampia, ha dato il primo colpo a una delle due "dighe" di Begato ed è così che è entrata nel vivo la demolizione dell'imponente complesso di edilizia popolare sorto in Valpolcevera negli anni Ottanta e diventato simbolo di degrado e disagio sociale. Sono 474 gli appartamenti da abbattere. Al posto delle dighe sorgeranno 55 appartamenti, costruiti secondo un sistema abitativo innovativo, tra edilizia residenziale sociale e edilizia residenziale pubblica, ma anche spazi per lo sport e la socialità.
La demolizione parte dalla "diga bianca", un palazzo di 22 piani in via Maritano per poi proseguire con quella rossa, per un totale di 170 mila metri cubi di materiale che verranno eliminati e 474 appartamenti abbattuti entro la fine di novembre. L'obiettivo di Regione, Comune e Arte (l'istituto delle case popolari) è di ultimare il piano di rigenerazione urbana del quartiere entro fine 2023. "Questa è una risposta a chi dice che siamo cementificatori - ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti - noi al contrario il cemento lo demoliamo e lo sostituiamo con edifici sostenibili da un punto di vista ambientale, faremo il possibile perché non si ripetano gli errori urbanistici del passato". "Oggi diciamo addio al concetto di ghetto - ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci - noi vogliamo che in ogni quartiere coesistano abitazioni, uffici, servizi e negozi, questo è un cambio di rotta nell'ambito dell'edilizia sociale, per un nuovo quartiere con più servizi e una maggiore qualità di vita". (ANSA).
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