Colorandosi indicano inquinanti. Studio dell'ateneo di Genova
(ANSA) - GENOVA, 02 APR - Si ispirano alle farfalle i sensori per scovare gli inquinanti: la scoperta è stata fatta dal gruppo di ricerca Rely - Photonics del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell'Università di Genova, che ha fatto un ulteriore passo avanti nello sviluppo di sensori colorimetrici per il monitoraggio ambientale in uno studio appena pubblicato sulla rivista accademica Advanced Optical Materials. "Nei nuovi sensori, che si ispirano a sistemi naturali come le ali delle farfalle Morpho, le piume del pavone o gli opali, l'interazione tra la luce ed una nanostruttura altamente ingegnerizzata genera dei fenomeni complessi che conferiscono un colore anche a materiali intrinsecamente trasparenti. Proprio perché il colore appartiene alla struttura, e non a coloranti o pigmenti, esso può essere controllato, per esempio quando il sensore interagisce con un inquinante", spiega l'Università in una nota.
Così sarà possibile identificare possibili inquinanti rilasciati in atmosfera come i liquidi degli impianti di refrigerazione o prodotti derivanti da industria ed attività produttive nei contesti urbani e questi sensori troveranno applicazione nel monitoraggio ambientale in aree fortemente antropizzate. Inoltre, ci sarà la possibilità di rilevare composti specifici nel controllo di processi industriali e persino per la valutazione dello stato di conservazione degli alimenti durante l'intera filiera produttiva. (ANSA).