Non potendo giudicare sapore e profumo assegnato titolo al pesto
(ANSA) - GENOVA, 20 MAR - Alla fine a vincere il campionato mondiale è stato il pesto, visto che l'edizione online causa pandemia non ha permesso di gustare dal vivo i profumi e i sapori del condimento tradizionale genovese e, di conseguenza, la scelta è stata quella di non consacrare nessun vincitore. La lontananza dei concorrenti non ha fermato però la macchina organizzativa e il campionato mondiale ha visto la partecipazione di 86 "pestaioli" che si sono sfidati sulla piattaforma zoom aderendo da tutto il mondo.
"I concorrenti erano a casa, collegati a gruppi di 15, e abbiamo avuto anche contributi dai grandi chef - ha sottolineato Roberto Panizza, organizzatore del campionato -. Tra i concorrenti anche uno di Honolulu, e questo vuol dire che abbiamo creato una rete mondiale di pestaioli. Noi volevamo fare questa edizione del campionato, ho visto un grandissimo entusiasmo e credo che qualcosa di questa esperienza online resterà anche quando torneremo alla normalità".
L'iniziativa fortemente sostenuta da Camera di Commercio vede il campionato come un'occasine importante per la promozione del pesto. "Questa edizione tramanda una tradizione che vogliamo continuare - ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Luigi Attanasio - perché il pesto è uno dei passaporti della Liguria, fa parte della nostra identità, oltre ad avere una certa importanza sul piano economico".
"C'è una tradizione attorno al pesto, ma anche il fatto che il basilico dalle altre parti non ha lo stesso profumo - ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci - è una cosa che non ha nessuna altra parte del mondo. E il fatto di poter prendere questo profumo e metterlo in una salsa come il pesto e farlo girare nel mondo è una cosa molto positiva".
Nel corso della manifestazione è stato anche presentato "pestello", che è la mascotte del campionato del pesto, e che è stato scelto da una giuria qualificata su 160 elaborati.
"Abbiamo fatto una call a cui hanno partecipato 160 persone - ha spiegato l'assessore al commercio del Comune di Genova, Paola Bordilli - anche da fuori liguria. Per noi questa mascotte deve diventare simbolo del nostro pesto, ma anche della città, e per questo abbiamo scelto un'immagine simpatica, che poss a far parlare del nostro pesto persone di ogni età". (ANSA).