Leonardo: timori su Automazione,a Genova sciopero lavoratori

Liguria

Dipendenti gruppo in corteo a Sestri Ponente

 Sciopero di due ore questa mattina con corteo per i lavoratori Leonardo della Business Unit Automation a Genova dopo l'annuncio da parte dell'azienda di voler trovare nei prossimi mesi un partner industriale per la ex Elsag, che occupa 400 lavoratori sui 1700 dello stabilimento genovese. Le segreterie di Fiom, Fim e Uilm con l''rsu hanno convocato un'assemblea del lavoratori questa mattina che si è trasformata in una protesta in strada partita da via Albareto, davanti alla sede dell'azienda a Sestri Ponente (Genova), per percorrere le vie principali della delegazione.
    "Comunque la si voglia chiamare - spiega il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro - quella che ci hanno annunciato è di fatto l'anticamera della vendita della Business Unit Automation, un'operazione che rende più debole tutta Leonardo". La divisione Automazione di Leonardo è specializzata in sistemi logistici di smistamento bagagli negli aeroporti e gestione logistica dei pacchi. "Solo un anno fa - ricorda Manganaro - l'amministratore delegato Alessandro Profumo - aveva annunciato investimenti su Genova e dichiarato strategica l'automazione, ora ci annunciano un'operazione che mira solo a fare cassa e che i lavoratori e la città non possono accettare".
    "Il timore è che abbiano intenzione di esternalizzare l'Automation, i lavoratori sono preoccupati. Sono anni che c'è il problema, c'è sicuramente bisogno di investimenti. Ma c'è la necessità che l'automazione non esca dal perimetro del gruppo Leonardo", dice Marco Longinotti della Fim Cisl di Genova.
    Anche Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova, ricorda che solo il 29 maggio 2020 i vertici di Leonardo avevano ribadito che l'automazione non è in vendita. "Ora ci vengono a dire che l'automazione va valorizzata tanto è vero che in una recente dichiarazione sui risultati 2020, l'Ad di Leonardo ha dichiarato il contrario che l'automazione è in dismissione. Si metta d'accordo con i suoi dirigenti , perché il 10 marzo gli stessi hanno riconfermato sostanzialmente che per loro l'automazione non è strategica". (ANSA).
   

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