18enne dello spezzino colpito da un pugno, pedinato e insultato
(ANSA) - LA SPEZIA, 24 FEB - "Sono paralizzato dalla paura.
Spero di non trovarmi più davanti quei ragazzi". Leonardo Ritrovati ha solo 18 anni ed è la vittima dell'aggressione avvenuta lunedì a Ceparana (La Spezia) ad opera di un gruppo di giovani skinhead. Il "pugno" (e non schiaffo, come sembrava inizialmente) che ha ricevuto in pieno volto ancora fa male.
Nonostante la paura Leonardo si fa coraggio e vuole raccontare.
"Non so perché sono stato preso di mira, quei ragazzi li conoscevo solo di vista. Forse hanno visto un adesivo dell'Antifa sul mio cellulare, forse sanno che la mia è una famiglia di sinistra, mio fratello è nell'Anpi - racconta il ragazzo -. Fatto sta che sono stato pedinato e insultato". E aggredito. Tutto è accaduto in pochi minuti. Leonardo era al bancoposta insieme al papà. "Ho notato in coda quel ragazzo, con la testa rasata, che ci scrutava". Dopo poco Leonardo si è allontanato, "dovevo andare ad allenamento, e mi sono accorto di essere pedinato da una ragazza. Una skinhead, aveva la testa rasata". Preoccupato ha affrettato il passo e girato l'angolo.
"Mi sono trovato davanti il ragazzo che era in coda alle Poste.
Mi hanno bloccato e iniziato a insultare. 'Pezzo di merda' 'Sei un antifascista' 'Sei dell'Antifa', urlavano". Erano da poco passate le 15, in quella strada in piena Ceparana i negozi erano ancora chiusi. A un certo punto il ragazzo rasato richiama l'attenzione di un'automobile, da cui esce un terzo. "Ero circondato. Bloccato. Io non ho reagito, ero terrorizzato. Ci sono stati due secondi di silenzio, poi ho visto arrivarmi il pugno addosso". A quel punto il giovane racconta di barcollare, fa qualche passo indietro e riesce a fuggire. "Mi avrebbero inseguito se non mi fossi diretto verso delle persone, chiedendo aiuto". Arrivano i vigili urbani, che si mettono alla ricerca dell'auto con sopra i presunti aggressori. Li fermano e li identificano. Leonardo, portato in ospedale per le conseguenze dell'aggressione, li denuncia ai carabinieri. "Sono emotivamente scosso - spiega -. Non riesco a spiegarmi quello che è successo". La presenza di gruppi oltranzisti è nota alle forze dell'ordine, che nel 2017 avevano individuato una cellula neonazista nella zona. "Tra noi ragazzi c'è molta indifferenza su questi argomenti, non ne parliamo. Ma nemmeno a scuola se ne parla purtroppo". La famiglia del giovane chiede che ci sia "un'azione seria da parte delle forze dell'ordine su questo fatto. Non si tratta di una ragazzata. Non ci può essere indifferenza". (ANSA).
Data ultima modifica