Sono lo spezzino Orlando e il genovese d'adozione Cingolani
Dalla Liguria arrivano due ministri per il nuovo governo di Mario Draghi. Lo spezzino Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, è il nuovo ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, il genovese di adozione Roberto Cingolani è il nuovo ministro per la transizione ecologica.
Orlando prende il posto di Nunzia Catalfo (M5s). Nato a La Spezia, classe 1969, maturità scientifica, ha iniziato da giovanissimo l'attività politica e ha già rivestito incarichi da ministro. Confluito nel Partito democratico allo scioglimento dei Ds, nell'aprile 2007, ne diviene responsabile dell'organizzazione.
Rieletto nel 2008 per il Pd alla Camera. Nominato nel 2009 da Pierluigi Bersani presidente del Forum Giustizia del partito, diviene membro della commissione Giustizia della Camera (2010). Dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è stato alla guida dell'Ambiente, tutela del territorio e del mare del governo Letta, e dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016 è stato ministro della Giustizia del governo Renzi, riconfermato nel governo Gentiloni, fino al 31 maggio 2018.
Roberto Cingolani, nuovo ministro per la transizione ecologica, è molto legato a Genova dove ha vissuto per tanti anni quando dirigeva l'Isituto Italiano di Tecnologia a Morego. Con Cingolani, 59 anni, arriva un vero e proprio scienziato - esperto di robot e nanotecnologie - sulla plancia del nuovo superministero dell'Ambiente e della Transizione ecologica, un dicastero che assorbe anche le competenze energetiche ora al Mise. Avrà anche il compito di presiedere il comitato interministeriale per il coordinamento della transizione ecologica. Sarà in pratica l'uomo decisivo per l'utilizzo delle risorse 'green' previste dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, il cosiddetto Recovery Fund. Dal 2019 era capo dell'Innovazione in Leonardo (chief Technology and Innovation Officer), il gruppo aerospaziale a controllo pubblico.
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