Affari per 90mila euro/mese.Cozzi,servono accordi per espulsioni
(ANSA) - GENOVA, 11 FEB - Sono 14 le ordinanza eseguite dalla polizia nell'ambito dell'operazione che ha sgominato una rete di senegalesi che produceva e spacciava soprattutto crack nel centro storico di Genova. "Si tratta di un atto di amore per la città- ha sottolineato il questore Vincenzo Ciarambino - un segnale che la polizia è vicina ai cittadini, che i loro esposti non cadono nel vuoto". Tra i clienti della banda, è emerso dalle indagini, anche professionisti e minorenni.
"C'è un problema per quanto riguarda le espulsioni - sottolinea il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi -. Se non ci sono gli accordi internazionali queste persone non possono essere rimandate nei loro paesi. Polizia e magistratura ci sono, ma occorre un passaggio in più". Dall'indagine della squadra mobile, guidata dal primo dirigente Stefano Signoretti, è emersa una rete organizzata che si occupava di tutti i passaggi. C'era il 'cuoco' che preparava il crack, un 'tassista' che accompagnava i pusher per le consegne a domicilio, le 'vedette' e le donne che si occupavano di nascondere lo stupefacente e di riscuotere i crediti.
Il 'cuoco' aveva anche un'altra attività parallela: procurava documenti falsi a persone su cui pendevano misure e li accompagnava con la fidanzata italiana in Francia. Indagini sono in corso per capire chi produceva i falsi documenti.
Dal lavoro investigativo è emerso un giro di affari tra i 60 e i 90 mila euro al mese. "Si tratta di persone non sbandate - ha detto Signoretti - ma radicate nel territorio". I pusher nascondevano la droga in bocca per poterla ingoiare in caso di controllo. Le vedette invece chiamavano i poliziotti "i nudi" se in borghese e i "blu" se in divisa. L'operazione è nata a maggio 2019 e ha portato anche a 10 arresti in flagranza oltre alle misure di oggi. (ANSA).