Istat rileva meno 25.081 occupati nel secondo semestre 2020
Il prodotto interno lordo della Liguria nel 2020 subirà un crollo del 9,2% rispetto al 2019 a causa del covid, leggermente minore del calo nazionale previsto a -9,6%. Sono le stime della società di ricerca Prometeia contenute nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2021-2023 della Regione Liguria approvata dal Consiglio regionale stamani a Genova con 19 voti a favore (centrodestra) e 11 contrari (centrosinistra e M5S).
Le opposizioni si sono scagliate contro "la mancanza di visione nei 25 miliardi di euro di fondi del Recovery Fund chiesti dalla Regione Liguria per progetti che difficilmente saranno realizzati" lamentando l'esclusione delle opposizioni e delle parti sociali nella stesura dell'elenco delle priorità da sottoporre all'Europa.
Il presidente della Regione e assessore al Bilancio Giovanni Toti ha replicato che "per dignità del Consiglio regionale non si dovrebbe parlare in quest'aula di una cosa di cui non sappiamo ancora se Governo e Parlamento nazionale intenderanno discutere con i livelli di Governo territoriali". "Il piano nazionale del Governo Conte al momento non prevede alcun livello istituzionale di dialogo con gli enti locali" denuncia.
Le previsioni sul Pil ligure per il 2021 rimangono positive con un più 4,2% in virtù delle speranze riposte nella distribuzione vaccinale anti covid. Piuttosto differenti risultano le stime per importazioni ed esportazioni della Liguria che sempre secondo Prometeia per il 2020 faranno registrare rispettivamente -18,90% e +6,90%. La spesa per i consumi delle famiglie liguri nel 2020 segna -11,80%.
Anche in Liguria secondo l'Istat l'occupazione nel secondo trimestre 2020 scende: sono 587.922 gli occupati con un calo di 25.081 unità (-4,1%) rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente.
Il calo maggiore si riscontra tra gli occupati indipendenti che perdono 17.171 unità (-9,6%) contro un -1,8% degli occupati dipendenti che invece diminuiscono di 7.909 unità. Tra il genere sono soprattutto i maschi a perdere occupati: infatti calano del 4,6% sul secondo trimestre 2019 (-15.935), mentre le femmine arretrano di 9.146 occupate pari al -3,4%.