"Il fatto che il Governo possa decidere un trattamento identico su materie per le quali le Regioni hanno la competenza legislativa talvolta esclusiva certamente sempre concorrente è una cosa che non sta né in cielo né in terra". Lo ha detto il governatore ligure Giovanni Toti in merito alla gestione della fase 2 dell'emergenza coronavirus. "Non è un attacco politico al Governo, è un'esigenza reale di trattare territori anche diversi in modo diverso" ha sottolineato Toti ribadendo la presa di posizione delle Regioni che hanno emanato ordinanze regionali migliorative del Dpcm. "Si poteva in qualche modo concordare, ma tutti quanti non hanno alzato neanche un sopracciglio nella fase 1 dell'epidemia, quando c'era un'esigenza impellente di conculcare diritti costituzionali ai cittadini, perché il diritto alla salute è costituzionale ma - ha concluso - lo è anche la libertà di movimento, di culto e di impresa".
"Conte invoca quei 'pieni poteri' contro cui si era scagliato qualche mese fa. Oltre al virus, dalla Cina deve essere arrivata una strana voglia di emulare quel Paese: forse il nostro premier si crede Xi Jinping, per fortuna non ne ha i poteri, forse neppure le capacità". E' il commento del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti su quello che definisce "un surreale spettacolo in Parlamento: il Presidente Conte definisce improvvide le iniziative delle Regioni che consentono un po' di lavoro e un po' di libertà alle persone. Con prudenza e regole. Improvvido è il piano del Governo". E aggiunge: "I provvedimenti delle Regioni sono pienamente legittimi". Ed ha aggiunto: "Sì al dialogo, no agli assegni in bianco. Basta minacce".
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