Con bandiera rossa e in silenzio, 'contano solo nomi partigiani'
Celebrazione del 75esimo della Liberazione senza pubblico, a Genova come altrove, in questo 25 aprile in 'lockdown' per il coronavirus. A interrompere però il vuoto quasi irreale della cerimonia nella centralissima via XX settembre, oltre ai rappresentanti delle istituzioni impegnati nella commemorazione, si è presentata anche una 'irriducibile' della festa della Liberazione, munita di una gigantesca bandiera rossa. Nessuna violazione dei divieti, semplicemente essendo entro nei pressi della propria abitazione poteva esser lì.
Nessuna risposta alle richieste di un nome o di raccontare ulteriormente il proprio gesto, di fatto ribelle: "Oggi quello che conta sono solo quei nomi", si è limitata a rispondere indicando le lapidi ai due lati del Ponte Monumentale di Genova, con incisi i nomi dei partigiani caduti. Al sacrario di Genova, medaglia d'oro per la Resistenza, città che si è liberata da sola, hanno posto corone e fiori il presidente della Regione Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente dell'Anpi a Genova Massimo Bisca e il presidente dell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza Mino Ronzitti. (ANSA).