La resurrezione è invito a non avere paura
"Non dimentichiamo questo tempo un domani, spero presto, quando torneremo alla normalità. Questo tempo non deve scomparire dalla nostra memoria, dalla nostra anima, per renderci più umili, più saggi, più benevoli, più coesi, gli uni verso gli altri". Ad affermarlo il cardinale Angelo Bagnasco, al termine della messa di Pasqua celebrata nella cattedrale di San Lorenzo senza la partecipazione dei fedeli. "Noi sacerdoti vi sentiamo vicini con le vostre preoccupazioni per i figli, per il lavoro, per il presente e per il futuro. Pensiamo ai tanti malati, tanti che non hanno potuto assistere i propri cari e che li rivedranno in cielo", ha detto rivolgenti ai cittadini attraverso tv e canali streaming. "Tutti voi - ha proseguito - siete presenti nella nostra preghiera. Lasciamo che il Signore risorto entri nelle nostre case, lenisca le nostre sofferenza e porti consolazione, infonda coraggio, fiducia e speranza nelle famiglie, nei giovani, negli anziani, tra i malati, nei tanti che si dedicano al bene, medici, infermieri e tanti altri". Ed ha aggiunto: "Cerchiamo di essere più benevoli gli uni verso gli altri, più umili nelle piccole cose di tutti i giorni, nella ristrettezza degli spazi che sono certo un sacrificio ma possono diventare anche un'occasione di grazia".
"La Pasqua non è un simbolo che dipende dalle vicende umane così da assumerne le cangianti tonalità, bensì la chiave per leggere gli accadimenti e poterli vivere in modo cristiano. Ridurla a simbolo significa cancellarla dal mondo o farne la festa di primavera", ha detto il cardinale Angelo Bagnasco nell'omelia pronunciata durante la Messa del giorno di Pasquai. "La croce di Gesù - ha proseguito - non cancella le croci dell'esistenza, ma l'assurdo, il vuoto di senso. Ma nessuno vuol vivere cose inutili; tutti vogliamo che la nostra vita abbia un'utilità alta, uno scopo nobile per cui spenderci fino al sacrificio".
Nell'omelia della veglia pasquale il cardinale aveva detto:"Il senso della Resurrezione è "l'invito a non temere, a non avere paura. Ma è veramente possibile non avere paura quando ci attendono prove e tribolazioni, rischi seri per la salute, per l'economia e la tenuta sociale?". La risposta del cardinale è "Sì" perché "il Risorto non ci assicura l'immunità dai malanni e dalla morte, non ci preserva dai rovesci e da timori nelle difficoltà. Ci invita a guardare oltre e ci dice: non temete perché, al di là delle umane preoccupazioni, la cosa più importante non andrà perduta; la sfida della vita, anche se tutto franasse, è già vinta; non temete la solitudine degli uomini, perché nessuno in realtà è solo; nelle inevitabili incertezze del tempo, il vero futuro è assicurato. Non temete, poiché io sono risorto e sono con voi!".(ANSA).