Assessore, ci sono criticità ma non getto croci su nessuno
"In questa questa guerra quotidiana l'obiettivo è difendere soprattutto le persone piu' fragili, gli anziani ospiti nelle residenze. Alcune sono piu' attrezzate di altre e rispondono meglio alla pandemia ma non è il caso di gettare la croce su nessuno. Come Regione saremo particolarmente attenti e vicini alle strutture che stanno avendo le maggiori criticità". Cosi', all'ANSA l'assessore regionale ligure alla sanità Sonia Viale commenta le criticità emerse in diverse strutture per anziani della Liguria e risponde alle critiche di sindacati e opposizioni sulla gestione delle emergenza coronavirus nella regione con il piu' alto tasso di anziani.
A chi parla di una Caporetto, come la Uil, l'assessore Viale risponde che le strutture si sono mosse con due velocità diverse e che per fronteggiare al meglio l'emergenza la Regione Liguria ha anche chiesto al Dipartimento nazionale della Protezione Civile un supporto per ulteriore personale sanitario - medici, infermieri e oss - da destinare proprio alle Rsa che sono strutture di natura privata. La stima delle esigenze su tutto il territorio è di 30 medici, 100 infermieri e 120 operatori socio sanitari. Si attende e si auspica una risposta positiva soprattutto per sostituire personale non in servizio in quanto contagiato.
"Fin dall'inizio abbiamo dato indicazioni precise alle strutture anche sulla base delle disposizioni governative - ha spiegato l'assessore Viale -, abbiamo rassicurato in videoconferenza i gestori spiegando che dopo gli ospedali, che sono in prima linea, gli aiuti sarebbero arrivati a loro". "Dal 16 marzo - ha aggiunto - tutte le strutture hanno ricevuto le indicazioni operative per il trattamento degli ospiti. Le linee guida sono chiare, se i sintomi indicano la necessità di ricovero il malato va subito portato dalla struttura in ospedale e, come vediamo dalle età dei decessi, purtroppo è quello che sta accadendo".
I conti indicano un aumento della mortalità del 40%. Le criticità sono in tutte le 4 province. Alla residenza San Camillo di Genova risultano 38 morti su 120 ospiti, alla Trnicheri di Albenga (Savona), 25 morti, alla Humanitas di Borghetto S. Spirito 14. Ogni giorno, il bollettino della Liguria riporta la morte di tanti ultraottantenni.
"Abbiamo incaricato Alisa di fare una fotografia della situazione - ha detto l'assessore - e una mappa delle 230 strutture, dove ci sono 12.000 ospiti e 8.000 dipendenti. Emerge che il 60% è riuscito a contenere la pandemia, le altre hanno delle criticità. Su queste interveniamo con maggior forza".
"Abbiamo anche trovato strutture che stanno ospitando malati di residenze che non hanno modo di isolare i pazienti - ha detto ancora l'assessore - e abbiamo già fatto eseguire 5.000 test sierologici su 15.000 previsti per pazienti e dipendenti a maggiore rischio".
(ANSA).