Consiglio comunale di Genova è in "videochat"

Liguria
@ANSA
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Qualche gaffe dai microfoni aperti ma l'esperimento è riuscito

 Buona la prima, salvo qualche iniziale intoppo tecnico, qualche ritorno in cuffia e qualche microfono lasciato erroneamente aperto con tanto di gaffe da parte dei consiglieri. Per la prima volta nella storia, a causa del Coronavirus, il consiglio comunale di Genova si è svolto in videoconferenza. La seduta è stata trasmessa anche su streaming sui canali social del Comune e sarà caricata sul sito dell'ente.
    I consiglieri erano collegati da casa. Da remoto hanno potuto esprimere i loro voti e presentare ordini del giorno ed emendamenti. Le delibere votate riguardavano il rinvio del pagamento dell'imposta di soggiorno per le imprese del turismo, alcune modalità di versamento della Tari e una variazione al bilancio di previsione. Le votazioni sono state registrate da un sistema digitale e controllate dal presidente Piana e dai dipendenti comunali presenti invece in una sorta di cabina di regia non fisica in una sala riunioni del sesto piano di palazzo Albini. Stanza, ha fatto notare qualche consigliere comunale, non molto ampia per sette persone: al suo interno oltre al sindaco Marco Bucci, al presidente del consiglio comunale Alessio Piana e al segretario generale Pasquale Criscuolo - tutti e tre senza mascherina - tre dipendenti comunali e la consigliera leghista Maria Rosa Rossetti (che non avrebbe potuto collegarsi via internet), questi ultimi dotati di mascherina chirurgica. La distanza di un metro tra ogni presente era rispettata a malapena. Qualche problema tecnico, rapidamente gestito, una parolaccia da parte di un consigliere redarguito dal presidente del consiglio, versi di cani e gatti, pianti di bambini piccoli. "Questa mattina abbiamo svolto in videoconferenza anche il consiglio metropolitano - ha commentato il sindaco Marco Bucci - segno che siamo all'avanguardia e che possiamo continuare a lavorare bene". (ANSA).
   

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