Coronavirus: calcetto o a bere con amici, boom di denunce

Liguria
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In Liguria forze dell'ordine impegnate per rispetto decreto

 Ci sono gli irriducibili del calcetto e chi non riesce a rinunciare a fare serata con il gruppo di amici bevendo birre. Chi fa finta di nulla e chi non vuole perdere i clienti. Il campionario dei casi di violazioni del decreto "io resto a casa", emanato lunedì dal presidente del consiglio Giuseppe Conte per contenere l'emergenza Coronavirus, è ampio e variegato in Liguria. Nel savonese sono state denunciate 16 persone: un gruppo di ragazzi è stato trovato in un campo pubblico mentre giocavano a pallone, mentre un altro gruppo è stato fermato in auto mentre rientrava da una cena da amici. A Genova sono state 19 le persone beccate da polizia, carabinieri e polizia municipale. Tra queste un ultraottantenne in auto isolamento, dopo avere comunicato alle autorità di essere stato in zone rosse, trovato in strada invece che a casa.
    E, ancora, denunciato un uomo residente a Torino che vagava in auto "dopo un litigio con la fidanzata", un gruppo di amici in macchina dopo avere passato la serata a bere, titolari di locali che non avevano abbassato la saracinesca dopo le 18 per non perdere i clienti affezionati.
    Nel Tigullio i carabinieri hanno denunciato tre persone: una coppia di Milano, lui 40 e lei 29, sorpresi a pescare in una zona vietata. I militari hanno scoperto che i due erano arrivati nel levante, nella loro seconda casa, senza auto denunciare la loro presenza alle autorità regionali. E poi, una donna di 48 anni a Casarza Ligure originaria di Torino ma residente a Milano fermata sulla strada del Bracco senza un motivo per giustificare il suo spostamento. E per strada a Genova, la polizia municipale ha iniziato a disperdere gli assembramenti con gli altoparlanti.
    (ANSA).
   

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