Incendio doloso distrugge auto del console turco a Genova

Liguria
@ANSA

Procura apre fascicolo, potrebbe passare a dda e antiterrorismo

Un'auto in uso al console onorario della Turchia a Genova è andata a fuoco. La procura di Genova ha aperto un fascicolo per incendio doloso. "Ci sono indagini in corso", ha confermato il procuratore capo Francesco Cozzi. Il fascicolo potrebbe passare in queste ore alla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo nel momento in cui arriverà l'informativa al magistrato. La Smart del console turco era parcheggiata sulla strada a Spianata Castelletto in un posteggio riservato al corpo consolare della Turchia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. La procura di Genova ha aperto un fascicolo per incendio doloso per il rogo che ha parzialmente distrutto l'auto in uso al console onorario della Turchia. "Ci sono indagini in corso", ha confermato il procuratore capo Francesco Cozzi. Il fascicolo potrebbe passare in queste ore alla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo nel momento in cui arriverà l'informativa al magistrato.

Nella notte tra il 9 e il 10 ottobre, all'indomani dell'inizio dell'attacco della Turchia ai curdi nel nord-est della Siria, a Genova era stato imbrattato con vernice rossa il portone del consolato turco, nella centralissima piazza De Ferrari. Il 7 novembre è emerso che tre donne di età compresa tra 25 e 35 anni sono state denunciate dalla Digos. A fare propendere per il gesto 'politico' anche la presenza a Genova del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha presenziato al congresso nazionale dell'Anm. Gli investigatori hanno sequestrato le telecamere della zona per ricostruire quanto successo.

"A Genova nella centralissima Castelletto, mentre infuria il Black Friday, noi ci siamo presi la briga di incendiare un'auto. Apparteneva al corpo consolare turco". Comincia così il lungo comunicato con cui la "cellula anarchica Lorenzo Orsetti" ha rivendicato l'incendio di questo pomeriggio dell'auto del console onorario della Turchia a Genova. La rivendicazione è comparsa sul sito Round Robin. L'inchiesta passa nelle mani dei magistrati dell'antiterrorismo.
   

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