La dirigente ha rimosso il vicepreside, suo accusatore
Una ventina di docenti dell'Ipsia Marconi di Imperia, sui 53 in servizio, ha manifestato nel pomeriggio davanti al provveditorato degli studi di Imperia per protestare contro il reintegro della preside Anna Rita Zappulla, indagata per il peculato d'uso dell'auto della scuola e contro l'atto con cui la professoressa ha destituito il vicepreside Luca Ronco. Ronco sarebbe tra i docenti che hanno collaborato con i carabinieri segnalando il presunto uso improprio dell'auto da parte della Zappulla. I professori hanno anche annunciato la volontà di dimettersi dal Consiglio di Istituto. "Non conosco le dinamiche della scuola - è il commento dell'avvocato Andrea Rovere, che difende la preside - ma dalla lettura degli atti è emerso che il vicepreside è uno dei principali accusatori della mia assistita e siccome il vicepreside viene nominato fiduciariamente, ritengo che per motivi di opportunità e compatibilità, in questa fase, Zappulla abbia ritenuto opportuno sostituirlo con una persona non coinvolta".
"Ma secondo lei, posso tenere al mio fianco, come primo collaboratore con incarico fiduciario, una persona che assieme al provveditore Lenti voleva sbattermi in galera, raccontando falsità? E dire che era pure il mio figlioletto, lo avevo preparato per l'esame da preside". Così Anna Rita Zappulla, 62 anni, preside dell'Istituto Ipsia Marconi di Imperia, dell'Istituto Superiore Colombo di Sanremo e dell'Istituto comprensivo di Sanremo, spiega all'ANSA perché ha destituito il professore Luca Ronco, suo vicario, dall'incarico di primo collaboratore, senza sostituirlo e lasciando il compito di vice preside al secondo collaboratore. Sulle annunciate dimissioni di massa dal Consiglio di Istituto, la preside commenta: "Al momento non mi risulta nulla. Vedremo alla prossima riunione, entro fine mese, se manca il numero legale o se presenteranno lettere di dimissioni. Per ora vado avanti". Sul clima di ostilità nei suoi confronti da parte di un gruppo di docenti, Zappulla spiega che la conflittualità è normale: "Un capo può piacere o meno. E nel corpo docente ci sono tante situazioni: c'è quello che voleva fare il preside e non è c'è riuscito, quello invidioso, quello che a pelle non ti può vedere, quello che ha una visione della scuola diversa dalla tua. Tutto ciò non mi tocca, perché per me l'unica cosa importante sono gli obiettivi e mi pare di averne raggiunti. Da quando sono a Imperia, ad esempio, è diminuita la dispersione scolastica".
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