Sua casa editrice lavorerebbe per Comune, commissione inchiesta
(ANSA) - GENOVA, 24 GEN - Scoppia un 'caso' alla Spezia per un presunto conflitto d'interessi per l'assessore alla cultura Paolo Asti. Secondo un articolo apparso nei giorni scorsi su Il Secolo XIX infatti l'assessore della giunta di centrodestra, guidata da Pierluigi Peracchini, è a capo di un'azienda, la Brain, che avrebbe edito alcuni cataloghi per il Camec, il centro di arte moderna e contemporanea locale del Comune. Asti si è difeso spiegando che i volumi erano stati donati e di non c'entrare più nulla con la Brain. Il sindaco Peracchini ha però deciso, nel nome della "massima trasparenza delle procedure" di istituire una commissione d'inchiesta sulla vicenda. Intanto Asti ha restituito la delega alla cultura, presa in carico dallo stesso sindaco, "fino al termine dei lavori della commissione d'inchiesta" ha detto l'assessore. Per il sindaco "non è presente alcun atto amministrativo comunale né contratto che legano l'amministrazione comunale con la società Brain o l'associazione culturale Startè" di Asti, o esborso di denaro.