Studio ingegneri per aree colpite da siccità o calamità naturali
Fino a 20 litri al giorno di acqua potabile ricavata dal mare per ogni metro quadrato esposto al sole. E' la tecnologia usata dal prototipo messo a punto da una squadra di ingegneri del Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, e testato a Varazze (Savona). Lo studio è pubblicato sulla rivista Nature Sustainability. Il dissalatore - spiegano i ricercatori - è a costo ridotto grazie "al 'riciclo' del calore solare in più processi di evaporazione a cascata, un 'effetto multiplo' impiegato per la prima volta in dissalazioni 'passive'. Si basa su processi spontanei, senza l'ausilio di particolari macchinari accessori". Il progetto è pensato sopratutto per le località costiere isolate con poca acqua e molta energia solare e per risolvere l'emergenza idrica in aree colpite da calamità naturali. Un'ulteriore applicazione è ipotizzata per gli orti galleggianti in aree sovrappopolate. Il team di ingegneri, al lavoro nel Clean Water Center del Politecnico di Torino , è alla ricerca di partner industriali.