Ma con molte prescrizioni, stop in caso di allerta meteo
Dopo il completamento dell'installazione dei sensori sul troncone ovest di ponte Morandi, il Comune di Genova ha pubblicato un'ordinanza che consente a molte imprese della zona rossa "di ponente" di tornare in attività, in tutto o in parte. La chiusura dell'area si era resa necessaria a causa dello stato di emergenza dopo il crollo e per il rischio di nuovi cedimenti strutturali.
Le aziende riceveranno il nulla osta al rientro al lavoro dopo alcune verifiche della protezione civile e previa adozione delle misure imposte dall'ordinanza, ma dovranno sospendere le attività in caso di allerta meteo. Non si potrà comunque fare ingresso in strutture e capannoni che si trovino sotto il moncone del viadotto. Ogni azienda dovrà avere al suo interno un responsabile per eventuali evacuazioni e in ogni edificio non potranno trovarsi più di 50 persone contemporaneamente.
Anche le aziende che si trovano in una fascia di rispetto entro dieci metri dall'impronta del viadotto, ovvero sotto la struttura, potranno essere utilizzate qualora vengano protette, ogià lo siano, tettoie, mantovane o tunnel che tutelino i lavoratori dall'eventuale distacco di materiale. La presenza di queste strutture protettive, temporanee o definitive, dovrà essere certificata da un tecnico abilitato e incaricato dall'azienda. Inoltre, in caso di allarme da parte dei sensori montati sui monconi, le aziende in zona rossa dovranno essere evacuate in un tempo massimo di 240 secondi. In queste ore gli uffici della protezione civile stanno contattando i responsabili delle aziende per informarli del contenuto dell'ordinanza.
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