Operazioni slittate di mezzora per il vento
Sono iniziati alle 9, con mezz'ora di ritardo per problemi legati al vento, i rientri degli sfollati di ponte Morandi. La commissione tecnica, riunitasi sopra il viadotto, ha dato il via libera alle operazioni dopo uno stop precauzionale come ha spiegato il consigliere delegato alla Protezione civile del Comune di Genova, Sergio Gambino: "Il vento non influisce sui sensori, il ponte non si sta muovendo. In giornata saranno effettuati tutti gli accessi previsti".
"Ho una lista di cose da prendere. So già che non la rispetterò e so già che, una volta fuori, avrò dimenticato qualcosa..." dice Giusy Moretti, portavoce del comitato sfollati, che sarà tra le ultime a rientrare nella propria casa. "Il mio turno è sabato pomeriggio - spiega - sono qui per rivedere gli amici di una vita, le persone della mia scala con cui abbiamo condiviso 50 anni".
La strada deserta, senza più auto parcheggiate ormai da settimane, i palazzi disabitati da ben oltre due mesi, alcune finestre rimaste aperte e un silenzio spettrale, se non fosse per il vociare degli sfollati che rientrano nelle case per due ore e dei cronisti e degli operatori fatti entrare a bordo di un piccolo pullman turistico aperto. Nella zona rossa di ponte Morandi, l'unica traccia che queste case fossero abitate sono le piante che resistono sui balconi.
I primi cittadini a entrare sono stati alcuni inquilini dei civici 11 e 16 e 5 e 6, quelli più lontani dalla pila 10 del viadotto. Il capo protetto da un caschetto, e tre vigili del fuoco a fianco, hanno iniziato a riempire gli scatoloni forniti dal Comune, già montati per evitare di perdere tempo nelle due ore concesse, e a collocarli sulle piattaforme mobili da trasloco. In tutta la giornata, secondo i piani, entreranno 24 famiglie.
Una donna a causa della emozione è stata costretta ad abbandonare l'abitazione e a uscire in strada, dove è stata assistita dai vigili del fuoco. Ha avuto un momento di sconforto, è scoppiata a piangere e ha interrotto la visita in casa una delle persone sfollate di ponte Morandi. La donna poi si è ripresa e ha fatto rientro in casa.
Uno degli abitanti di via Porro non ha potuto raccogliere le sue cose perché ha trovato la casa completamente allagata a causa dell'acqua piovana fuoriuscita dalle cisterne di raccolta situate sul tetto del palazzo. Nonostante l'aiuto dei vigili del fuoco l'uomo ha dovuto rinunciare al momento a riempire i 50 scatoloni a disposizione. Si teme che il problema possa essersi verificato anche in altri palazzi.
"Le cose stanno andando nella direzione giusta, credo che saranno rispettati i tempi di cui abbiamo parlato e che daremo un nuovo ponte a Genova entro Natale 2019". Così Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario straordinario alla ricostruzione. "Le cose stanno andando nella direzione giusta, anche per quanto riguarda gli emendamenti al decreto Genova in tema di rimborsi" ha aggiunto.