Alluvione'66: Nardella,piano ponti e prevenzione esondazioni

Toscana

Iniziative a Firenze.Betori,opera uomo e cura natura s'integrino

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(ANSA) - FIRENZE, 04 NOV - Il 'piano ponti' di Firenze e la prevenzione delle esondazioni del reticolo minore sono i due filoni di investimento evidenziati dal sindaco Dario Nardella in occasione delle celebrazioni del 56/o anniversario dell'alluvione di Firenze. "Il 4 novembre è l'occasione per onorare tutte le vittime della terribile alluvione - ha detto Nardella - e per ringraziare gli angeli del fango di tante nazionalità. Il 4 novembre, però, è anche l'occasione per fare il punto sull'impegno delle istituzioni sul fronte della prevenzione dei fenomeni legati all'esondazione non solo dell'Arno, ma anche del reticolo fluviale minore e di tutti gli affluenti". Nardella ha parlato dal Ponte alle Grazie da cui, dopo la benedizione del fiume Arno da parte del cardinale Ernest Simoni, il sindaco ha lanciato una corona di alloro in memoria delle vittime. "A Firenze - ha continuano Nardella - il nostro impegno è focalizzato su due fronti. Il piano dei ponti: procedono i lavori di messi in sicurezza del ponte Vespucci" poi "abbiamo illustrato pochi giorni fa l'intervento di restauro per Ponte Vecchio che ha anche finalità di maggiore sicurezza" e "abbiamo avviato una serie di analisi su Ponte San Niccolò". Il secondo filone, ha aggiunto, "riguarda la prevenzione delle esondazioni del reticolo minore". Questa mattina, si è tenuta la consueta Santa Messa nella Basilica di Santa Croce, celebrata dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, e accompagnata della Banda del Corpo dei Vigili del Fuoco. "La cura umana del territorio - ha detto lil cardinale - fa parte della nostra responsabilità di oggi, perché non accadano più tragedie come quella che ci sconvolse nel 1966. Per farlo serve un'ecologia integrale, come la definisce il Papa, che esalta la giusta centralità dell'uomo nella natura nel segno della responsabilità e chiede attenzione non solo ambientale, ma anche culturale, spirituale, sociale e economica". Cristina Acidini, presidente dell'Opera di Santa Croce, intervenendo alla cerimonia in basilica, luogo simbolo dell'inondazione, ha annunciato che "per custodire memoria nel senso più alto e completo l'Opera dedicherà una tappa speciale all'Alluvione del 1966 nel nuovo percorso di visita". (ANSA).
   

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