Asghar Farhādi a Fiesole, "Amo il cinema italiano"

Toscana

Il regista iraniano premiato al teatro romano

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(ANSA) - FIESOLE (FIRENZE), 17 LUG - "Amo il cinema italiano: in quello di Fellini vedo le radici del cinema di Paolo Sorrentino, mi piace il realismo di Matteo Garrone e Mario Martone e i film di Nanni Moretti perché 'rispettano' il genere umano" Così il regista iraniano Asghar Farhādi, premiato ieri al Teatro Romano di Fiesole (Firenze) come Maestro del cinema, riconoscimento conferito dal Comune di Fiesole in collaborazione con il sindacato nazionale Critici cinematografici italiani Gruppo toscano e la Fondazione sistema Toscana, con la direzione artistica di Massimo Tria.
    "Il cinema italiano - ha continuato - è un punto di riferimento e tutti sono curiosi di sapere cosa succede, come si muove la vostra cinematografia. Due anni fa ho messo in ordine alcuni film italiani e ho rivisto anche quelli di Visconti, fonte di costante ispirazione per me, amo riguardarli tante volte. De Sica, ad esempio, ha fatto un film che si chiama 'Il Tetto' meno conosciuto che mi piace molto. Ho omaggiato De Sica nel mio ultimo film 'Un Eroe' in alcune scene, dove c'è un uomo con una bicicletta che passa".
    Riguardo al suo di cinema "la famiglia - ha spiegato - è una fonte infinita di ispirazione, spesso racconto nei miei film dinamiche famigliari perché possiamo capire anche cosa sta succedendo nella società contemporanea. Ci sono tutti i personaggi della società nelle famiglie: adolescenti, vecchi, bambini, uomini e donne. Nella mia cultura la vita dentro casa è diversa dalla vita fuori dalla casa, addirittura diventa un paradosso. In casa le persone hanno meno maschere, sono più vicine alle loro realtà. In qualche modo quando vediamo le persone dentro casa possiamo capire come si comporterebbero realmente fuori casa. Questo mi ha aiutato un po' a evitare la censura". Il regista iraniano ha poi confidato che sta lavorando a un nuovo film con suo fratello. "Ho saputo - ha infine dichiarato - che alcuni colleghi sono in carcere e spero che la situazione si risolva perché l'arte deve essere libera".
    (ANSA).
   

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