Duomo Siena torna svelare suo pavimento, capolavoro in marmo

Toscana
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Dal 26 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 17 ottobre

(ANSA) - SIENA, 18 MAG - Dal 26 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 17 ottobre prossimi la Cattedrale di Siena torna a svelare il suo magnifico pavimento a commesso marmoreo, frutto di cinquecento anni di espressione artistica, un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano.
    Il pavimento del Duomo senese è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all'Ottocento, tarsia dopo tarsia, oltre cinquanta in tutto, i cui cartoni preparatori furono disegnati da artisti, quasi tutti 'senesi', fra cui Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro Pinturicchio, autore del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore, "un sentiero sicuro anche fra le onde" (Sap. 14,3). Un "cammino sicuro" anche per i visitatori che potranno ammirare il pavimento nel rispetto dei protocolli di sicurezza, grazie anche all'app gratuita The right distance e all'installazione della membrana Culture, pellicola protettiva con proprietà antivirali ed antibatteriche con un'efficacia certificata di 3 anni.
    Il prezioso tappeto di marmi policromi è straordinario, unico, non solo per la tecnica utilizzata, ma anche per il messaggio delle figurazioni, un invito costante alla sapienza, a partire dalle navate con i protagonisti del mondo antico, scarmigliate sibille e autorevoli filosofi, fino ai soggetti biblici sotto la cupola, nel presbiterio e nel transetto.
    In occasione della scopertura i visitatori avranno inoltre l'opportunità di 'deambulare' intorno al coro e all'abside dove si conservano le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona, eseguite con una tecnica simile a quella del commesso marmoreo, con legni di diversi colori, raffiguranti vedute urbane, paesaggi e nature morte, armadi che mostrano gli scaffali interni con oggetti liturgici resi con abilità prospettica.
    (ANSA).
   

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