Zio, non si può morire per colpa di un albero

Toscana

Genitori tornano in campeggio a prendere cose rimaste

(ANSA) - MASSA (MASSA CARRARA), 31 AGO - "Voglio solo portare via i miei figli da qui, voglio solo questo": lo dice il padre delle due sorelline, Malak e Jannat Lassiri, 14 e 3 anni, morte in tenda, al campeggio "Verde Mare" di Marina di Massa, travolte da un pioppo, caduto durante una forte ondata di maltempo. Padre e madre, operaio edile lui, badante lei, marocchini residenti a Torino, sono rimasti tutto il pomeriggio accanto ai corpi delle loro figlie assieme ad una decina di parenti. Li hanno raggiunti in mattinata, per portare conforto nella immensa tragedia che li ha colpiti. "Non si può morire per colpa di un albero", ha detto fuori dall'obitorio uno zio . Questa mattina sono arrivati una decina di parenti della famiglia Lassiri, che si sono disposti all'esterno dell'albergo dove sono ospitati. In giornata i genitori delle due ragazze sono tornati al camping Verde Mare per riprendere alcuni effetti personali rimasti nella tenda travolta dall'albero e poi sono restati tutto il pomeriggio all'obitorio. Le salme tra due giorni verranno trasferite a Lucca per l'autopsia. Tornati in albergo, saranno ospiti del Comune di Massa "fino a quando avranno bisogno", ha detto il sindaco Francesco Persiani. Tutti i familiari sono seguiti dalla Croce Rossa, soprattutto la madre delle ragazze, che è sotto choc. A Massa lunedì di lutto cittadino.

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