Disoccupato tentò suicidio, non riconosciuto vizio di mente
(ANSA) - FIRENZE, 29 NOV - Il giudice Angelo Antonio Pezzuti di Firenze ha condannato a 18 anni di reclusione in rito abbreviato e al pagamento delle spese Rosario Giangrasso, 54 anni, originario di Regalbuto (Enna) ma abitante a Scandicci, per l'omicidio della moglie Dao, 45 anni, avvenuto nella loro casa il 29 dicembre 2017 colpendola alla testa e strangolandola fino a farla soffocare con fascette da elettricista. Il giudice non ha riconosciuto per l'imputato il vizio parziale di mente, come chiedeva la difesa, e lo ha anche condannato per il reato di maltrattamenti nei confronti dei due figli minori della coppia di 14 e 15 anni, fatti avvenuti mentre era ubriaco. Dopo aver ucciso la moglie Giangrasso avrebbe tentato il suicidio tagliandosi le vene. L'omicidio fu di notte. Il cadavere della donna fu trovato dalla figlia più grande la mattina. Giangrasso in anni precedenti cercò di richiamare l'attenzione sui suoi problemi di disoccupato. Una volta salì su un'impalcatura del Duomo di Firenze, un'altra su un traliccio.