Da un villaggio bulgaro ai vertici della Banca Mondiale. Sostenibilità ambientale, equità del mercato e solidarietà i suoi punti fermi. Ecco chi è la donna che dirigerà l'organizzazione
Cambio della guarda al Fondo Monetario Internazionale. Con la nomina di Christine Lagarde ai vertici della Banca Centrale Europea, lo scorso luglio, il seggio vacante è stato oggi assegnato alla bulgara Kristalina Georgieva. Si tratta della seconda donna a guidare l'Fmi. La nomina, ufficializzata il 25 settembre, entrerà a pieno regime l'1 ottobre.
Il cambio di regolamento
L'Fmi ha dovuto modificare il proprio statuto sul limite d'età per la carica di direttore generale affinché la candidatura di Georgieva, che ha compiuto 66 anni lo scorso 13 agosto, fosse valida. Dal 1951, infatti, il regolamento del Fondo poneva un limite massimo di 65 anni per questo ruolo. "La modifica del regolamento adottato dal consiglio direttivo, che entrerà in vigore immediatamente, rende le condizioni per la nomina del direttore generale coerenti con quelle applicabili ai membri del consiglio di amministrazione, presieduto dal direttore generale e dal presidente della Banca Mondiale, che non è soggetta a limiti di età", ha siegato l'Fmi.
Le origini umili e l’approdo alla Banca Mondiale
"I miei nonni avevano una bassa scolarizzazione. I miei genitori hanno finito le scuole superiori. Io sono stata la prima della mia famiglia allargata a ottenere un PhD. Da un villaggio in Bulgaria a Ceo della Banca Mondiale – questa è la possibilità!" La Georgieva ha riassunto la sua storia con un semplice tweet.
Nel 1993 fa il suo ingresso alla Banca Mondiale come economista ambientale per l’Europa e l’Asia centrale, mentre dal 2000 è Direttrice del dipartimento Ambiente dove dimostra di essere lungimirante sul tema della sostenibilità ambientale. Dal 2004 al 2007 è a Mosca a guidare la rappresentanza permanente della Banca mondiale. Nel 2010 si distingue nella gestione degli aiuti per il terremoto di Haiti e le inondazioni in Pakistan. Nello stesso anno la rivista European Voice la elegge “Europea dell’anno” e “Commissario dell’anno”. Kristalina Georgieva è la prima persona proveniente da un paese emergente a ricoprire questo ruolo.
Una visione del mercato equa e sostenibile
Nel 2014 riceve da George Soros il premio della Open Society Foundation ed entra nella Commissione guidata da Jean-Claude Juncker assumendo l’incarico di vice-presidente e di commissario europeo per il Bilancio e le risorse umane. Fondamentale il suo ruolo di mediatrice per l’approvazione del bilancio Ue da 161 miliardi di euro. Riesce a triplicare i fondi per le crisi migratorie e destina aiuti alla Grecia in difficoltà.
"Il commercio è buono per la crescita, per il lavoro, per ridurre la povertà, ma ci sono Paesi, comunità, persone che non ne hanno beneficiato molto. Bisogna dare attenzione a coloro che sono rimasti fuori dagli effetti positivi, altrimenti rischiamo una crescita del protezionismo. L’equità del commercio e dei suoi benefici rappresentano un argomento di discussione molto importante per la Banca mondiale. Ma non vogliamo assistere a un’inversione di rotta: la torta è diventata più grande e non vogliamo che rimpicciolisca".