"Il numero indicato da Banco Bpm è pura congettura. Speculare su tali dettagli in questa fase è solo fuorviante", precisa un portavoce di Unicredit dopo le parole dell'ad Castagna
"Il numero indicato da Banco Bpm è pura congettura. Speculare su tali dettagli in questa fase è solo fuorviante". A dirlo è stato un portavoce di Unicedit, dopo le parole dell'amministratore delegato Castagna sull'ipotesi di 6mila esuberi a seguito della fusione. "UniCredit ha una comprovata esperienza nel proteggere e investire nella sua rete e nelle sue filiali, così come nella gestione delle sue persone, del loro sviluppo e della loro formazione, garantendo sempre occupabilità attraverso programmi di reskilling e redeployment, grazie a un continuo, positivo e costruttivo dialogo con tutti i sindacati che ha permesso sempre di raggiungere accordi con l'utilizzo di misure socialmente responsabili". Più volte il gruppo ha ricordato nei mesi scorsi l'impegno sulla formazione e cura del personale. Unicredit dal 2021 ha operato circa 3.300 assunzioni, di cui oltre 1.000 nel 2024 e ha rinnovato l'80% del totale delle filiali.
La lettera di Castagna ai dipendenti
L'amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, aveva lanciato l'allarme sulle ricadute occupazionali di una fusione con Unicredit. "Destano forte preoccupazione le sinergie di costo stimate dall'offerente, pari a oltre un terzo della base costi di Banco Bpm che, si può stimare, significherebbe tagli al personale di oltre 6.000 colleghe e colleghi", aveva scritto in una lettera ai dipendenti.