"Credo sia importante", dice il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a margine della conferenza all'Autodromo di Monza. "E' la dimostrazione di come le Regioni possono e devono avere protagonismo all'interno dell'Europa. Noi rappresentiamo una filiera importante, con 100mila dipendenti e 30mila aziende, che farà sentire la nostra voce a livello europeo"
La Lombardia assume la guida dell’Automotive Regions Alliance (Ara), l’alleanza tra 36 regioni europee impegnate ad agevolare la transizione dell’industria automobilistica e dell’indotto tutelando, nel contempo, imprese e posti di lavoro.
"Credo sia importante" che la Lombardia assuma la presidenza dell'Alleanza delle regioni automotive, "è la dimostrazione di come le Regioni possono e devono avere protagonismo all'interno dell'Europa. Noi rappresentiamo una filiera importante, con 100mila dipendenti e 30mila aziende, che farà sentire la nostra voce a livello europeo", ha commentato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a margine della conferenza dell'Alleanza delle regioni automotive all'Autodromo di Monza.
Guido Guidesi presidente
Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, è stato eletto presidente dell’Ara ed entrerà in carica dal 1° gennaio 2025. "La crisi del settore dell'automotive rischia di far chiudere il 30% delle aziende che lavorano storicamente nella filiera della componentistica", ha detto Guidesi a margine della conferenza. "In particolare se viene seguita "questa unica strada omologata per raggiungere obiettivi ambientali". La richiesta è semplice: "Piena libertà tecnologica e d'azione per far in modo che gli obiettivi vengano raggiunti" così da salvare il settore "dal punto di vista economico e sociale".
Il cammino fino ad oggi
In questi oltre due anni sono stati diversi i momenti cardine che hanno caratterizzato la strategia lombarda. Si è partiti da Lipsia, nella prima assemblea annuale della ARA quando Guidesi ha posto da subito l’accento sulla neutralità tecnologica e sulla tutela del settore, oltre a rimarcare l’importanza di raggiungere gli obiettivi ambientali imposti dalla precedente Commissione Europea. Il secondo importante passaggio è stato quello dell’elaborazione di un apposito studio che conferma la forza e le grandi potenzialità dei carburanti rinnovabili, in grado da subito di abbattere le emissioni; un’analisi scientifica predisposta dal Cluster Lombardo della Mobilità che comprende la filiera del settore, dalle università, dai centri di ricerca e dalle associazioni di categoria che è stata sottoposta sia al Governo Draghi sia a quello attuale. Poi è stata la volta di Pamplona con la seconda assemblea annuale dell’Alleanza dove la Lombardia è riuscita a portare sulle sue posizioni tutte le 8 regioni italiane, creando di fatto una posizione unitaria delle regioni italiane, anche se di colore politico differente.
All'autodromo di Monza
Fino ad arrivare a oggi, a Monza, in cui si è firmata la nuova dichiarazione con passaggi fondamentali voluti dalla Lombardia e sottoscritte da tutte le 36 regioni appartenenti alla ARA. Tra i passaggi più significativi certamente il richiamo chiaro alla “neutralità tecnologica riguardo ai modi di conseguire l'obiettivo della mobilità stradale a zero emissioni”, o ancora la “vitale importanza dell'industria automobilistica per la prosperità e la competitività – nonché per la coesione economica, sociale e territoriale – dell'Unione europea.
La "Dichiarazione di Monza"
In fase di trattativa per la stesura della ‘Dichiarazione di Monza’ (che identifica i principali obiettivi dell'organizzazione, ndr), la Lombardia è stata decisiva per l’inserimento di capitoli qualificanti. In sostanza, secondo la visione promossa dalla Regione Lombardia e condivisa dalle Regioni dell’alleanza, l’Unione europea non dovrebbe imporre ai cittadini la tipologia di automobile da utilizzare, ma concentrarsi sulla definizione degli obiettivi ambientali da raggiungere, lasciando ai territori la libertà di scegliere le soluzioni tecnologiche più adeguate: elettrificazione, idrogeno o combustibili alternativi.
Secondo i promotori del documento, una transizione graduale ed equilibrata, contraddistinta dalla neutralità tecnologica, consentirebbe all’Europa di non disperdere un patrimonio di competenze, tecnologie, know how e posizionamenti sul mercato acquisiti in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali.
La sottoscrizione all’unanimità della ‘Dichiarazione di Monza’ è il frutto di uno sforzo diplomatico messo in campo da Regione Lombardia per raggiungere un accordo tra soggetti istituzionali eterogenei dal punto di vista politico. L’alleanza ha un ‘peso specifico’ rilevantissimo all’interno del contesto europeo, includendo i principali motori economici del continente.
Al vertice monzese, oltre all’assessore Guidesi e ai rappresentati delle 36 regioni, hanno partecipato anche il presidente del governo della Navarra e presidente uscente dell’Ara, María Victoria Chivite Navascués; e il commissario europeo uscente al Lavoro e ai Diritti sociali, Nicolas Schmit.
La scelta dell’Autodromo di Monza come sede dell’evento non è casuale: la Lombardia si pone alla guida delle Regioni motoristiche più avanzate d’Europa partendo idealmente dal tempio mondiale della velocità, a sottolineare una storia centenaria che lega la terra lombarda all’industria automobilistica. In quest’ottica va letta anche la parata di circa 40 auto storiche che hanno sfilato grazie al contributo di Aci Brescia: un modo per rimarcare l’importanza del motorismo storico per la Lombardia, simbolo di valori e tradizioni economiche da preservare.
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Cos'è l'ARA
L'Alleanza delle Regioni Automotive (Automotive Regions Alliance) è una rete politica di regioni impegnate a realizzare con successo la transizione dell'industria automobilistica e del relativo indotto in Europa. L'Alleanza è un'iniziativa del Comitato Europeo delle Regioni e punta a riunire le regioni con un tessuto industriale specializzato nel settore automobilistico con un forte indotto che intendono non solo operare attivamente per la decarbonizzazione del settore dei trasporti e contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal Europeo, ma anche rafforzare gli ecosistemi industriali regionali e stimolare la creazione di valore, oltre a garantire la coesione economica e sociale in tutte le regioni europee interessate dalla transizione. Un partner fondamentale dell'Alleanza è il gruppo interregionale ‘Il futuro del settore automobilistico del Comitato europeo delle Regioni’. Il gruppo interregionale è il soggetto principale incaricato di facilitare la cooperazione in seno all'Alleanza e la sua azione futura.
Le Regioni italiane che fanno parte all’Alleanza sono 9: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata, Veneto e Umbria; a queste si aggiungono altre 27 regioni europee dei principali Paesi del continente, fra cui Germania, Spagna e Francia; territori che, insieme, alimentano un Prodotto Interno Lordo pari a 5.000 miliardi di euro, il 34% del Pil europeo, oltre a rappresentare complessivamente 134 milioni di cittadini europei, corrispondenti al 31% della popolazione di tutti i Paesi dell’Unione Europea; inoltre, il Pil totale delle regioni dell’Alleanza è superiore dell’8,7% rispetto alla media europea.