Lo ha rilevato l'Istituto nazionale di statistica nella Nota sull'andamento dell'economia italialiana. Sottolineando, inoltre, che "l’economia internazionale mostra una crescita stabile, caratterizzata però da elevata incertezza e rischi al ribasso legati principalmente alle tensioni geo-economiche"
"Nel terzo trimestre, il livello del Pil italiano, in base alla stima preliminare, è rimasto stazionario rispetto ai tre mesi precedenti, registrando un risultato peggiore rispetto ai principali partner europei e alla media dell’area euro". Lo ha rilevato l'Istat nella Nota sull'andamento dell'economia italialiana. Sottolineando, inoltre, che "l’economia internazionale mostra una crescita stabile, caratterizzata però da elevata incertezza e rischi al ribasso legati principalmente alle tensioni geo-economiche".
"Peggiorato il clima di fiducia delle famiglie"
Dal lato dell’offerta, ha proseguito l'Istat, a settembre la produzione manifatturiera in Italia "è diminuita dello 0,4% in termini congiunturali, dopo la variazione nulla segnata ad agosto". Tra l'altro, riportano ancora i dati, "nei primi otto mesi del 2024, le esportazioni in valore hanno registrato una riduzione dello 0,6% in termini tendenziali, riflettendo in particolare l’andamento negativo delle vendite verso i mercati Ue". Inoltre, ad ottobre, "è peggiorato il clima di fiducia delle famiglie, con un deterioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e su quella futura. In calo anche il sentiment delle imprese, in particolare nella manifattura e nei servizi di mercato". Ancora, è emerso dalla Nota economica, "in Italia, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca) ha continuato a crescere più lentamente rispetto alla media dell’area euro e alle sue principali economie".
Gli altri dati
In particolare, è emerso che "a settembre 2024 l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,4% rispetto ad agosto". Al netto degli effetti di calendario, su base annua l’indice complessivo, "diminuisce in termini tendenziali del 4,0%". La Nota, ha segnalato ancora che "nella media del terzo trimestre il calo è dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice cresce su base congiunturale per i beni intermedi (+1,9%) e i beni strumentali (+1,8%); diminuiscono invece l’energia (-3,8%) e i beni di consumo (-2,5%). Rispetto a settembre 2023 flessioni caratterizzano tutti i comparti: la riduzione è più rilevante per i beni strumentali (-5,1%), i beni intermedi (-4,0%), i beni di consumo (-3,5%) e meno pronunciata per l’energia (-1,6%)". In ultimo, ecco altri dati. "I settori di attività economica che registrano gli incrementi annui più elevati sono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+5,9%), la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+1,9%) e l’attività estrattiva (+1,8%). Le flessioni maggiori si rilevano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-15,4%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,7%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,1%)".