Il colosso californiano era riuscito a compiere un sorpasso storico ai danni di Microsoft ed Apple, ora è “rimpiombato” a Wall Street al terzo posto, con una capitalizzazione di mercato di nuovo sotto ai 3 trilioni di dollari
Dopo il successo, la caduta. Il titolo Nvidia nelle ultime sedute (a partire dal 20 giugno) ha perso terreno, fino al -16%. Il produttore di chip – diventato celebre per le sue GPU dedicate al gaming e per i suoi processori per l’intelligenza artificiale – si è visto bruciare oltre mezzo trilione di dollari di market cap. Nvidia era riuscita a compiere un sorpasso storico ai danni di Microsoft ed Apple, è così “rimpiombata” a Wall Street al terzo posto, con una capitalizzazione di mercato di nuovo sotto ai 3 trilioni di dollari.
Le ripercussioni nel settore
Il crollo del titolo potrebbe essere legato a un’indiscrezione secondo la quale il ceo, Jensen Huang, avrebbe venduto azioni per circa 95 milioni di dollari. Le mosse di Huang farebbero parte di un piano di vendita Rule 10b5-1 precedentemente programmato e predisposto a marzo, come mostrano i documenti. Il crollo di Nvidia è stato risentito nell’intero settore del chipmaking, con il PHLX Semiconductor Index in calo di quasi il 7 percento nelle ultime tre sessioni di trading. Tutti i titoli delle società che producono chip hanno battuto in ritirata, seguendo Nvidia. E il Nasdaq Composite, dominato dalla tecnologia, è sceso dell’1,1 percento lunedì.