Consumi, per il 78% degli italiani non è un buon momento per gli acquisti: i dati
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Secondo la ricerca dell'Osservatorio Mensile Findomestic, il 9% degli italiani con maggiori difficoltà economiche rinuncia a progettare acquisti importanti mentre il 68% li rimanda a tempi migliori. A incidere sono soprattutto l’inflazione, che rimane la principale preoccupazione, e il calo del potere d’acquisto
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- Secondo il 78% degli italiani quello attuale non è un buon momento per fare acquisti: si tratta di un record negativo per l'ultimo anno
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- Lo afferma l'Osservatorio Mensile Findomestic (gruppo Bnp Paribas) di aprile, secondo cui la propensione all'acquisto a 3 mesi di beni durevoli frena (-7,8%). Il 9% degli italiani, quelli con maggiori problematiche economiche, rinuncia a progettare acquisti importanti; il 68%, invece, ha progetti ma li rimanda a tempi migliori
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- L'inflazione rimane la principale preoccupazione degli italiani (per quasi 6 su 10), unita al calo del potere d'acquisto (al secondo posto tra le preoccupazioni più avvertite)
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- "Far quadrare il bilancio familiare rappresenta oggi un problema per il 38% delle famiglie, un dato stabile rispetto al mese scorso anche se in lieve miglioramento rispetto a gennaio e dicembre", ha commentato Claudio Bardazzi, responsabile dell'Osservatorio Findomestic
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- A trascinare in negativo l'indice delle intenzioni d'acquisto sono in particolare i prodotti per l'isolamento termico (-28,4%), gli infissi e i serramenti (-24,2%) e le pompe di calore (-21,3%)
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- Flessioni marcate nel settore della mobilità alternativa: le e-bike perdono il 15,8%, i monopattini il 6,1%. Non va meglio per il segmento delle auto nuove (-13,9%), delle auto usate (-8%) e dei motoveicoli (-27%)
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- Beneficiano dell'arrivo della primavera, invece, le ristrutturazioni domestiche (+2,9%), il fai-da-te (+3,6%), i viaggi (+5,5%) e soprattutto il segmento delle attrezzature e abbigliamento sportivi (+19,3%). In positivo anche la propensione all'acquisto di caldaie a condensazione e biomassa: +11,1%
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- Le previsioni future, invece, dovrebbero essere migliori: come ha analizzato Confcommercio, dopo la risalita di marzo all'1,2%, l'inflazione dovrebbe rallentare ad aprile all'1%. Scendono in particolare i prezzi degli alimentari, progressivamente sempre più vicini all'andamento generale dei prezzi
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- "Il permanere dell'inflazione sui valori che la nostra economia aveva sperimentato negli anni precedenti alla fiammata registrata tra la fine del 2021 e gli ultimi mesi del 2022, soprattutto per i beni acquistati con maggior frequenza, è una delle premesse per spingere le famiglie a moderati miglioramenti dal lato della domanda. Andamento che potrebbe essere favorito anche dal permanere di dinamiche occupazionali debolmente positive e dai recuperi di reddito generati dai rinnovi contrattuali", ha spiegato Confcommercio
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- A marzo 2024 l'Indicatore dei consumi Confcommercio ha già evidenziato una crescita dello 0,4% rispetto allo stesso mese del 2023