In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Energia nucleare, il progetto dell'Europa potrebbe costare 550 miliardi

Economia
©Ansa

Secondo le stime solo gli impianti nucleari già in funzione necessitano di 50 miliardi di euro di investimenti fino al 2030

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Le centrali nucleari europee di nuova generazione richiederanno all'Unione europea un investimento di "500 miliardi di euro, da qui al 2050", secondo quanto stima il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton.

 

Rivoluzione industriale di inedita ampiezza

"Solo gli impianti nucleari già in funzione necessitano di 50 miliardi di euro di investimenti fino al 2030. Quelli di nuova generazione di 500 miliardi", ha dichiarato Breton al domenicale francese Journal du Dimanche, aggiungendo che il piano europeo per etichettare come "verde" l'energia prodotta dalle centrali nucleari come quella del gas nella nuova tassonomia energetica costituisce un passo fondamentale per attrarre investimenti ed è capace di avviare "una rivoluzione industriale di ampiezza inedita".

  

approfondimento

Nucleare, pubblicato elenco dei siti idonei per deposito delle scorie

Sono in corso consultazioni con gli Stati membri

 

La proposta della Commissione europea prevede "un ruolo per il gas naturale e il nucleare come mezzi per facilitare la transizione verso un futuro energetico basato prevalentemente su fonti rinnovabili", e prevede anche la messa a punto di misure per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Il commissario europeo francese ricorda inoltre che sono in corso consultazioni con gli Stati membri, perché in molti c'è disaccordo interno sul futuro del nucleare, con Paesi come la Francia che guida il fronte favorevole e la Germania e l'Austria contrarie (con la prima che si è impegnata a spegnere quelle esistenti). Breton stima che entro il 2050 la dipendenza europea dal nucleare cali dall'attuale 26% al 15%.

approfondimento

Science, Please: le armi nucleari del futuro