Bonus mamme 2024, cos’è l’autodichiarazione per l’esonero contributivo. Le istruzioni Inps
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L’Istituto di previdenza ha chiarito in una circolare le modalità per ottenere il supporto fino a 250 euro al mese, introdotto dall’ultima Legge di bilancio e destinato alle lavoratrici con figli a carico e un contratto dipendente a tempo indeterminato
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BONUS MAMME 2024
- Sarà necessaria un’autodichiarazione per far scattare il bonus mamme, la misura di supporto economico introdotta dalla Legge di bilancio 2024 e riservata alle lavoratrici con figli a carico. Lo ho chiarito l’Inps che nella circolare 27 - 2024 ha definito le modalità per inoltrare la richiesta
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RAPPORTI DI LAVORO AMMESSI
- Introdotta dall'ultima Manovra, l’agevolazione fornisce un’esenzione contributiva per le madri che svolgono un lavoro dipendente a tempo indeterminato nel settore pubblico o privato (anche part-time). La misura taglia fuori i rapporti di lavoro domestico, autonomo o a tempo determinato. Escluse inoltre le pensionate, le collaboratrici occasionali e le disoccupate
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COS'È L'ESONERO CONTRIBUTIVO
- Il bonus mamme rappresenta una decontribuzione del 9,19% dello stipendio complessivo, corrispondente alla quota che la lavoratrice dovrebbe versare per il contributo IVS nel settore privato e il contributo FAP in quello pubblico
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IMPORTO
- L’esonero contributivo può coprire fino a 250 euro al mese e viene calcolato in base alla retribuzione
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PERIODO DI APPLICAZIONE
- Per le madri con almeno 3 figli a carico il bonus si estende per un periodo che va dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026. Tra i requisiti per accedere all'agevolazione c'è l’età del figlio più giovane, che deve essere inferiore ai 18 anni
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MADRI CON 2 FIGLI
- In via sperimentale il bonus è esteso nell’anno in corso anche alle madri lavoratrici con 2 figli a carico. In questo caso il più giovane deve avere un’età inferiore ai 10 anni. Escluse invece le madri di un solo figlio (anche se disabile)
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CONTRATTI INIZIATI O CONCLUSI NEL MESE
- Nel caso di rapporti di lavoro avviati o conclusi nel mese la soglia dell’esonero deve essere ricalcolata
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L'AUTODICHIARAZIONE
- Secondo la circolare Inps, le lavoratrici interessate possono comunicare al datore la volontà di avvalersi dell’esonero contributivo indicando nell'autodichiarazione il numero dei figli e i relativi codici fiscali
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I CONTROLLI
- A quel punto il datore di lavoro potrà inserire la richiesta di esonero nella denuncia retributiva. Spetta poi all’Inps verificare l’esistenza del requisito risalendo ai codici fiscali dei figli a carico
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LA SECONDA OPZIONE
- Restano da chiarire da parte dell’Inps le istruzioni che consentiranno alle madri lavoratrici interessate al bonus di comunicare direttamente i codici fiscali dei figli a carico all’Istituto di previdenza