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Davos 2024, World Economic Forum: programma, temi e ospiti

Economia
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Da lunedì 15 a venerdì 19 gennaio si riuniranno in Svizzera oltre 60 capi di Stato e di governo e 2.800 leader economici per l’annuale appuntamento che prevede oltre 200 sessioni di lavoro. Nel clima di forte incertezza che ancora domina lo scenario globale, il tema scelto per quest'anno è "Rebuilding Trust", ricostruire la fiducia. In presenza, per la prima volta, ci sarà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che terrà un discorso davanti a una delle platee più influenti del mondo il 16 gennaio

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Dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron a quella della Commissione europea Ursula von der Leyen, dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy al premier cinese Li Qiang fino al segretario di Stato Usa Anthony Blinken: sono solo alcuni degli oltre 60 leader, capi di Stato e di governo che si ritroveranno a Davos la prossima settimana per il World Economic Forum, l'appuntamento annuale che riunisce in Svizzera il gotha del mondo economico e finanziario mondiale, al quale parteciperà per l’Italia anche il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, atteso la sera del 16 per rimanere fino alla mattina del 18 febbraio. Gli oltre 3mila partecipanti si riuniranno, da lunedì 15 a venerdì 19 gennaio, sullo sfondo di uno scenario geopolitico complesso, con la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente che continuano a gettare incertezza anche sullo scenario economico (IL PROGRAMMA COMPLETO).

Il tema del 2024

Gli oltre 60 capi di Stato e di governo e i 2.800 leader economici si riuniranno per discutere - nelle oltre 200 sessioni di lavoro previste - non solo di sviluppo industriale: il focus è anche sulla geopolitica e le guerre in corso, tanto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello israeliano Isaac Herzog parteciperanno agli incontri. Nel clima di forte incertezza che ancora domina lo scenario globale, il tema di quest'anno, non a caso, è "Rebuilding Trust", ricostruire la fiducia, l'elemento fondamentale alla base di ogni sviluppo. "È una risposta diretta all'erosione di fiducia evidente nelle nostre società e tra le nostre nazioni", ha detto il direttore generale del World Economic Forum, Mirek Dusek, presentando l'edizione 2024. Quest'anno, ha spiegato il presidente del Wef Borge Brende, l'appuntamento "si svolge nello scenario geopolitico e geoeconomico più complesso da decenni". Per questo, per gli organizzatori, il dialogo e il confronto sono più importanti che mai. "Sappiamo che la guerra a Gaza va ancora avanti e c'è preoccupazione per una nuova escalation", per questo a Davos "porteremo gli attori principali e cercheremo di capire come evitare un nuovo deterioramento", ha spiegato Brende.

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Il discorso di Zelensky

La diplomazia giocherà quindi un ruolo importante anche grazie alla presenza del segretario di Stato Usa Anthony Blinken e dei premier libanese, giordano e qatariota. In presenza, per la prima volta, ci sarà anche l'ucraino Zelensky, che terrà un "discorso speciale" davanti a una delle platee più influenti del mondo nel pomeriggio di martedì 16 gennaio. Il tentativo diplomatico di mettere fine alla guerra in Ucraina avrà un momento dedicato domenica 14, quando circa 70 funzionari governativi di alto livello si riuniranno per discutere delle opzioni per la pace.

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Le sessioni di lavoro e gli interventi dei leader

Molte le sessioni di lavoro sulle strategie industriali, sui cambiamenti climatici, la sicurezza globale e la transizione energetica, la tecnologia e il futuro del lavoro. Ma il tema che dominerà tutte le agende è l'intelligenza artificiale, la principale sfida del futuro ancora tutta da esplorare. La lista dei partecipanti vede, tra gli altri, alcuni leader europei come il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron (mercoledì 17), quella della Commissione europea Ursula von der Leyen (martedì 16), il premier olandese Mark Rutte (martedì 17) e quello spagnolo Pedro Sanchez (mercoledì 17), oltre al premier cinese Li Qiang (martedì 16), al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres (mercoledì 17) e al neoeletto presidente dell'Argentina, Javier Milei (mercoledì 17).

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