"Da un lato bisogna garantire salari dignitosi, dall'altro bisogna incidere sul costo del lavoro a carico delle aziende", ha detto la ministra del Lavoro. Sul salario minimo c'è bisogno di un approccio "più realistico e meno ideologico" ha ribadito Calderone su La Stampa
"Siamo contro il salario minimo per legge" dichiara la ministra del Lavoro Marina Calderone parlando al convegno di Fratelli d'Italia sul lavoro. "Se siamo per la contrattazione non possiamo imporre per legge un numero che è un importo minimo di salario, ma va semmai individuata una modalità con cui sostenere i rinnovi contrattuali o delle legittime misure di contrasto all'utilizzo improprio degli strumenti o anche per combattere tutte quelle forme di lavoro spurio come la falsa intermediazione di manodopera e su questo siamo impegnati", spiega la ministra che parla di "salario dignitoso". "Fare un ragionamento su un'equa retribuzione è anche tener conto che nell'ambito della contrattazione collettiva il valore della restituzione in termini orari di un importo è data da tutta una serie di fattori".
3milioni di giovani alla finestra
"Abbiamo 3 milioni di giovani che stanno alla finestra. E noi non possiamo permetterci di non portarli in campo". Lo ha detto la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone durante l'evento di FdI. Non portarli in campo significa privare il paese dei suoi pilastri e togliere sostenibilità al sistema. Secondo Calderone serve ripensare le modalità e le politiche per il transito dalla scuola al lavoro. Nel disegno di legge di riforma della scuola c'è un intervento sulla formazione professionale. "Dobbiamo mettere in campo un percorso di tutoraggio e sponsorghip delle aziende, lavorando anche sul fronte della tenuta dei salari e della contrattazione".
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Basta con l’ideologia
In un'intervista a La Stampa Calderone ha poi ribadito che sul salario minimo serve un approccio "più realistico e meno ideologico". "Nel rispetto delle direttive comunitarie, il governo conferma la scelta di valorizzare la contrattazione collettiva, e quindi anche il ruolo delle parti sociali” sottolinea la ministra. "Di fatto il dialogo fra aziende, lavoratori e proprie organizzazioni sindacali costituisce il terreno fertile per migliorare le condizioni reddituali dei lavoratori” continua . “In tal senso, oltre ai provvedimenti presi in Manovra e a quelli indicati nel programma di legislatura, l'esecutivo favorirà il rinnovo dei contratti scaduti, contrasterà l'uso improprio di talune tipologie contrattuali e stimolerà i percorsi di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa" precisa Calderone.
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La direzione “chiara” del governo
“La conferma del taglio del cuneo fiscale per dare più soldi in busta paga ai lavoratori e la detassazione sui fringe benefit inseriti nella manovra rappresentano, intanto, una direzione chiara” dichiara Calderone su La Stampa. “La conferma della tassazione agevolata sui premi di produzione, dopo il successo nel 2023 (+35%), anche per il prossimo anno intende incoraggiare la contrattazione di secondo livello per migliorare i salari e più in generale le condizioni di lavoro. Le limitate risorse a disposizione, per la gran parte, sono state destinate a sostenere il potere di acquisto dei salari” precisa la ministra del lavoro.
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Le pensioni
“Le pensioni oggi già poste in pagamento sono in buona parte figlie del metodo retributivo che ha garantito importi rapportati alle ultime retribuzioni. Penso che il timore di cifre non sempre adeguate riguardi le future generazioni, con assegni che saranno calcolati unicamente dal metodo di calcolo contributivo. Dobbiamo, pertanto, da un lato, stimolare i sistemi di incremento salariale basati sulla performance e, dall’altro, investire sull’educazione alla previdenza complementare, fin dal primo rapporto di lavoro" sostiene la ministra.
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La legge Fornero
“La legge Fornero non prevede forme di flessibilità in uscita come Ape sociale, Opzione Donna e Quota 103 " dichiara Calderone nell'intervista al quotidiano torinese. "Su questi interventi sono state previste alcune modifiche nell’ottica di una maggiore sostenibilità sotto il profilo dei costi per la finanza pubblica. Sulle pensioni calcolate interamente con il metodo contributivo si è fatto uno sforzo per eliminare alcuni vincoli rendendone l’accesso più flessibile. Allo stesso tempo, la pensione anticipata contributiva ha ricevuto nuove regole che ne consentono la sostenibilità nel tempo, con più possibilità di accesso per le lavoratrici madri” conclude la ministra.