Tredicesime, cosa cambia con la Manovra e il taglio del cuneo fiscale
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La Legge di Bilancio è ancora in via di definizione: sono trascorsi più di 10 giorni dall'approvazione in Consiglio dei ministri e si attende il testo definitivo, successivo all’esame parlamentare. Secondo le indiscrezioni, peraltro rimaste uguali in tutte le bozze circolate, l'esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti di 6 o 7 punti in base al reddito verrà riconosciuto "senza effetti sul rateo di tredicesima"
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- Nel 2024 si conferma il taglio del cuneo fiscale, ma non sulle tredicesime. Secondo l'ultima versione della Manovra ancora in via di definizione (ma la misura compare uguale in tutte le bozze circolate finora), l'esonero di 6 o 7 punti in base al reddito viene riconosciuto "senza effetti sul rateo di tredicesima"
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- Nello specifico, la riduzione dei contributi previdenziali a carico del lavoratore rimane di 7 punti per chi ha una retribuzione imponibile sotto i 25mila euro annui (cioè per chi guadagna 1.923 mensili), e 6 punti fino a 35mila euro lordi (stipendio di 2.692 euro) sempre al netto della tredicesima
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- Per quest'anno invece la tredicesima di chi beneficia del taglio del cuneo gode di una decontribuzione di 2 o 3 punti (anziché 6 e 7), sempre in base al reddito, perché il rafforzamento della misura previsto con il decreto Lavoro del 1° maggio non si applicava appunto alle tredicesime
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- L’anno prossimo invece al taglio del cuneo fiscale sarà sommata l’unificazione al 23% delle prime due aliquote Irpef, con vantaggi massimi di 260 euro al mese per chi guadagna almeno 28mila euro lordi
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- Per finanziare questa misura, il governo Meloni ha messo in Manovra circa 10 miliardi di euro
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- L’esecutivo punta a proseguire quanto già stabilito con il precedente decreto Lavoro, che prevedeva un taglio del cuneo fiscale, a partire da luglio, di 4 punti per i redditi fino a 35mila euro
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- A questo sgravio va aggiunto il rifinanziamento del taglio del 2% introdotto dal governo Draghi fino ai 35mila euro e del 3% fino a 25mila euro
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- Quanto alle tredicesime, il governo progetta una riforma più complessiva. Nella delega che apre la strada alla riforma fiscale si legge di una "applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, di un’imposta sostitutiva Irpef e delle relative addizionali, in misura agevolata sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e per i redditi riconducibili alla tredicesima"
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- Il prossimo banco di prova sarà il passaggio parlamentare. Il governo – come detto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni – punta a dare un segnale di "compattezza" approvandola in tempi brevi