Inflazione rallenta anche in Francia, perché scende lo Spread e quali sono le conseguenze

Economia
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Dopo Spagna e Germania, anche Parigi annuncia una riduzione dei prezzi anche nel mese di dicembre, dopo quanto già avvenuto a novembre. Conseguenze anche per l'economia italiana, che annuncerà i suoi dati sull'inflazione domani

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I segnali sui prezzi che arrivano dall'Europa sono la prova che la tendenza economica generale del continente sta dando risultati inaspettati. Anche la Francia, infatti, dopo la Spagna e la Germania nei giorni scorsi, ha annunciato questa mattina un rallentamento dell'inflazione nel mese di dicembre. Se il mercato si attendeva per il mese di Natale un +6,4%, i prezzi d'oltralpe sono cresciuti solamente del 5,9%, registrando un nuovo calo dopo il 6,2% del mese di novembre. La ragione principale di tale inatteso rallentamento dell'inflazione è dettata, in Francia come negli altri due paesi confinanti, dalla riduzione dei prezzi dell'energia. Un'inflessione che si annuncia però solo temporanea, dato che si prevede che l'inflazione possa toccare il picco del 7% nei primi mesi del 2023 per poi assestarsi su valori di diminuzione più sostenibili a partire da marzo. 

Le conseguenze sull'economia italiana

L'Istat comunicherà i dati sull'inflazione dell'Italia per il mese di dicembre nella giornata di domani. Tuttavia non sono mancate conseguenze sull'economia nazionale già a partire dai parametri emersi negli altri Paesi.

Nella giornata di oggi si registra infatti un evidente ottimismo sui mercati, con lo Spread che è sceso (attestandosi attorno 206,00 contro i 210,00 di ieri), ma soprattutto con il calo dei Btp a 10 anni che oscillano attorno al 4,36%. In calo anche i Bund a 10 anni (attorno al 2,28%). 

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